Gli anziani sono discriminati per quel che concerne la cura delle malattie. O almeno 4 su 10 lo sono, venendo esclusi, proprio per l’età, dalle cure migliori.
La discriminazione nei confronti degli anziani
Questo comporta per gli anziani un rischio di mortalità fino a quattro volte più alto per patologie che potrebbero essere curate in modo migliore. E questo che ha portato alla nascita della Carta di Firenze, ovvero il primo manifesto globale contro l’ageismo sanitario. Al suo interno sono elencate 12 azioni contro gli stereotipi e i pregiudizi legati all’eta per quel che concerne l’assistenza sanitaria.
Una considerazione questa che è nata più o meno sulla linea dell’attenzione portata sulla crisi del sistema sanitario pubblico italiano. Il problema sono i finanziamenti e per quel che riguarda gli anziani la questione diventa ancora più grave. È per tale ragione che i geriatri italiani hanno deciso di lanciare un allarme sui bisogni legati alla salute, soprattutto dei grandi anziani, sui quali non vi è abbastanza investimento.
Sostenere l’aderenza alle terapie
Si fa l’errore di considerarli troppo costosi e troppo vecchi per poter sfruttare le cure più avanzate riguardanti alcune patologie. Terapie dalle quali potrebbero trarre importanti benefici. Si ragiona allo stesso modo anche per quel che concerne gli studi clinici per la sperimentazione di farmaci, anche se sono i primi al doverne fare uso.
Un approccio che porta gli anziani a rinunciare a quella che viene chiamata aderenza alle terapie e quindi a tutto ciò che può prevenire un malanno. Con ovvi gravi effetti sulla salute generale. I dati nazionali raccontano come almeno il 40% degli anziani over 85 affetto da patologia cardiaca sia sottotrattato.
È un problema che riguarda prescrizioni, controlli: sono le stesse linee guida a non essere seguite o gestite con la giusta aderenza. E’ proprio per tale ragione che nasce la Carta di Firenze, al fine di sottolineare questo problema.
Verrà presentata presso il “Congresso Anti-ageism Alliance. A Global Geriatric Task Force for older adults’ care”, organizzato dalla Fondazione Menarini con il patrocinio della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (Sigg). Saranno presenti anche esponenti delle Nazioni Unite e dell’Organizzazione mondiale della Sanità.
Il manifesto è già stato pubblicato su The journal of Gerentology e su European Geriatric Medicine e punta a ridurre al minimo le conseguenze negative dell’ageismo in assistenza sanitaria. Molto si punta sulla formazione, portando a far comprendere che l’invecchiamento non deve rappresentare uno stigma. E allo stesso tempo che agli anziani bisogna dare priorità all’interno dei pronto soccorso. Per quanto possano rappresentare un rischio per l’allungamento dei tempi di attesa, devono essere presi in carico in modo adeguato.