La dermatite atopica è una malattia della pelle che colpisce con frequenza i bambini al di sotto dei cinque anni. Parliamo di un caso ogni due minori. Numeri importanti da leggere anche in base alle cause scatenanti più comuni: inquinamento ed alimentazione scorretta.
Secondo i ricercatori dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sono queste i principali indiziati per la diffusione così importante della malattia. Certo, alla base della dermatite atopica possono esservi anche predisposizione genetica ereditaria e l’assunzione di particolari farmaci. Ma la correlazione tra smog, alimentazione e lo svilupparsi della patologia sembra ormai essere stata portata alla luce con certezza. In particolare per ciò che concerne l’aria insalubre che i nostri bambini sono costretti a respirare ogni giorno.
Negli ultimi 30 anni i casi di dermatite atopica nei bambini sono raddoppiati, a tal punto da rendere la malattia il tema principale dell’ultimo convegno internazionale organizzato dalla Federazione italiana medici pediatri (Fimp). I quali si trovano con sempre maggior frequenza a lavorare per tentare di contenere gli effetti di malattie dermatologiche come queste a carico dei bambini. Commenta in tal senso il presidente della Fimp, Giuseppe Mele:
Per meglio controllare l’evoluzione della dermatite atopica diventa dunque estremamente importante agire su quei fattori non correlati all’ambiente e che possono aiutare a prevenire o lenire i maggiori disturbi, rappresentati da prurito, eczemi, secchezza diffusa, perdita di compattezza e turgore, comedoni e punti neri, brufoli, specie nelle zone a maggior rischio di dermatite quali le mani e il viso (più esposti) o le gambe e le ginocchia (maggiormente soggette allo sfregamento degli indumenti).
Come riuscirci? Essenzialmente partendo dall’educazione dei genitori dei bambini insegnando lor ad utilizzare, soprattutto sui più piccoli, delle creme emollienti per combattere la secchezza della pelle e dei prodotti cortisonici per uso topico in caso si manifestino delle lesioni causate da infiammazioni. Al contempo, poi, bisogna evitare di somministrate ai bambini cibi troppi grassi e che possano risultare pesanti al fine di favorire il metabolismo ed il suo corretto funzionamento. L’organismo dei bambini è immaturo rispetto a quello degli adulti e quindi più vulnerabile.
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