Cade oggi 17 novembre la Giornata Mondiale Bambini Prematuri che mira a sensibilizzare verso un tema così delicato come quello legato alle cure idonee da potere garantire a tutti quei bimbi nati prima del dovuto e che, nella maggior parte dei casi, necessitano di trattamenti specifici almeno per le prime settimane di vita.
E’ il Presidente SIN Costantino Romagnoli, in occasione della Giornata Mondiale Bambini Prematuri, a sottolineare l’importanza di una assistenza neonatale omogenea in tutta l’Italia che invece ancora non c’è. Anche perché secondo le ultime stime, nel nostro Paese ogni anno nascono più di 500mila bambini di cui circa il 7% prematuri. E anche se il numero dei piccoli nati diminuisce, aumentano i parti prematuri che sono ogni anno di più non solo in Italia ma nel mondo intero. Nel nostro Paese in particolare, ancora oggi esistono grandi differenze non solo tra Nord e Sud ma anche tra città e piccoli centri abitati per quanto riguarda la terapie idonee a curare le malattie della prematurità. L’assistenza ai bambini prematuri non viene garantita allo stesso modo e dipende spesso da regione a regione.
Per ovviare a questo problema e cercare di garantire cure omogenee ai bambini prematuri che nascono in qualsiasi parte di Italia e per migliorare la qualità dell’assistenza ai neonati pretermine, la SIN ha realizzato il Neonatal Network, un database nazionale che permetterà ad ogni Centro Neonatologico italiano di disporre di dati, informazioni, casi clinici e notizie di vario genere che possano risultare importanti per prendersi cura dei bambini prematuri nel migliore dei modi. Spiega il Presidente SIN Costantino Romagnoli:
La SIN ritiene che la nascita pretermine rappresenti un importante problema sociale sia per gli effetti sui bambini nel periodo neonatale sia per la patologia dell’adulto che sempre più frequentemente viene associata alla nascita pretermine. In occasione della Giornata Mondiale del Neonato Pretermine rivolgo un augurio a tutti i neonati prematuri che lottano per la vita, ai loro genitori coinvolti attivamente in questa lotta, ai neonatologi e alle infermiere dei reparti neonatologici italiani che si impegnano per loro senza riserve di alcun genere per il solo amore della nostra professione
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