Arriva l’inverno, ed i termosifoni sono già stati accesi. Ma a che temperatura impostarli? Se si vive in un condominio probabilmente la responsabilità è dell’amministratore, ma per chi può decidere la temperatura del termostato, il consiglio è di non superare i 24 gradi Celsius.
L’indicazione arriva dal Congresso Milanopediatria 2010, dove alcuni pediatri hanno parlato dei rischi dello smog indoor per i bambini, ed in particolare del riscaldamento eccessivo. Molto spesso si pensa che per evitare il raffreddore ed altri malanni di stagione, specialmente ai bambini, basta farli stare in una casa calda. Sbagliato: l’importante è che l’appartamento non sia freddo, ma non è detto che bisogna andare in giro in maniche corte.
Controllare la temperatura in modo da non splafonare verso valori troppo alti. Superare i 24 gradi fa bene solo a chi vende gasolio
ha spiegato Marcello Giovannini, presidente del summit che si è tenuto nel capoluogo lombardo. Secondo gli esperti infatti, l’apparato polmonare dei bambini è il più a rischio in quanto ancora in fase di crescita. In questo periodo delicato gli inquinanti aerei possono provocare effetti ancora più dannosi che nei polmoni degli adulti, compromettendo il sistema immunitario e agevolando l’insorgere di alcune patologie respiratorie come l’asma. Spiega Marco Sala, della Clinica pediatrica dell’ospedale San Paolo di Milano:
Il processo di crescita costituisce un periodo critico in cui un danno acuto, provocato dagli inquinanti, può generare un rimodellamento delle vie aeree che può incrementare la vulnerabilità nei confronti di stress successivi e avere effetti deleteri a lungo termine sulla funzionalità respiratoria.
Ma non è solo la temperatura dei termosifoni ad incidere sulla salute dei più piccoli. E’ anche la qualità dell’aria indoor a fare la differenza, e a volte può comportare dei problemi simili a quelli che capitano ad una persona esposta a forti agenti inquinanti. Come fare dunque per evitare tutto ciò? Ancora Sala spiega che
è necessario mettere a punto test sensibili e specifici che servano a individuare i soggetti più a rischio. E’ opportuno rivedere normative e obiettivi basati su conoscenze ormai superate: non conta solo la mera concentrazione degli inquinanti espressa in microgrammi/metro cubo, ma bisogna puntare alla validazione di metodiche che prendano in considerazione la superficie reattiva e la struttura delle particelle, più che la loro massa globale.
Intanto, dal punto di vista del riscaldamento, c’è già qualcuno che ha preso l’iniziativa. E’ Matteo Renzi, sindaco di Firenze, che ha emesso un’ordinanza secondo cui nei condomini la temperatura dei termosifoni non può superare i 18°. Forse è una decisione estrema, ma almeno è un passo in avanti.
[Fonte: Corriere della Sera]