Violenza sui bambini: i pediatri lanciano l’allarme. Secondo l’Osservatorio Nazionale sulla salute dell’infanzia e dell’adolescenza (Paidòss) sono 100 mila i giovanissimi vittime di abuso ed almeno 800mila sarebbero a rischio.
I medici lanciano l’allarme, ma sottolineano di non avere né le informazioni né nel competenze sufficienti per poter riconoscere e quindi segnalare i casi che si presentano loro davanti. A dipingere questo quadro è uno studio condotto su 300 pediatri e presentato in queste ore a San Pietroburgo nel corso di un workshop dedicato. L’età media delle piccole vittime si aggira intorno ai 5 anni e nell’80% dei casi la violenza sui bambini è perpetrata dalla madre, colei che principalmente si occupa dei figli. Come riconoscere i casi ed aiutare il bambino? I sintomi talvolta sono evidenti e sia di tipo fisico che psichico: i piccoli appaiono demotivati, svogliati, ed iniziano ad andare male a scuola. Quando la violenza è di tipo fisico possono presentarsi fratture inspiegabili, lividi, escoriazioni all’interno della bocca e bruciature sul corpo. Anche la malnutrizione è un segno evidente di qualcosa che non va.
Questi sono i segni che devono perlomeno mettere in allarme e portare medici ed operatori scolastici a segnalare i casi agli assistenti sociali, al fine di verificare se il bambino viene o meno abusato da parte della famiglia. La necessità di strumenti che possano aiutare a riconoscere i segni della violenza sui bambini è palese. E questo divario tra conoscenza ed applicazione dovrebbe essere colmato ufficialmente. Commenta Giuseppe Mele, presidente Paidòss:
L’infanzia dovrebbe essere “protetta” dai genitori e da chiunque ruoti attorno al bambino, ma purtroppo spesso non è così e i casi di abusi, incuria e maltrattamenti non sono così rari come si potrebbe pensare. Due pediatri su dieci ammettono di essersi trovati a sospettare un caso di abuso senza però averlo segnalato per paura di sbagliare: questo deriva soprattutto dalla mancanza di informazioni sull’argomento. Migliorare la formazione in tema di maltrattamenti e ridurre le difficoltà è pertanto indispensabile.
Riuscire a salvare un bambino da abusi e violenza è indispensabile per far sì che possa vivere un’esistenza infantile, adolescenziale ed adulta senza gravi ripercussioni e problemi.
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