Per la maggior parte delle donne, un paio di cicli mestruali irregolari o un’infezione da candida occasionale con tanto di prurito e perdite vaginali, nell’arco della vita possono essere considerate fisiologiche, nulla di preoccupante e di sicuro trascurabile. Ma così non sempre è. Alcuni sintomi ginecologici sono tanto vaghi quanto pericolosi, come un sanguinamento dopo un rapporto sessuale o dolore durante lo stesso.
Ci tengo subito a dire che lo spotting o il dolore pelvico sono molto comuni e nella stragrande maggioranza dei casi assolutamente non corrispondenti a questioni pericolose per la salute femminile. Ma non per questo vanno sottovalutati: meritano sempre una certa attenzione ed almeno un colloquio col ginecologo, specie se non si tratta di un evento episodico. In pratica niente panico, ma consapevolezza sul quando e come rivolgersi al medico! Ecco allora una lista di 6 sintomi gravi della salute sessuale femminile da non trascurare, tanto per tenerli presente.
1. Dolore pelvico
Il dolore pelvico, o al basso addome si manifesta spesso al momento dell’ovulazione, per andare via subito dopo. Se questo non accade è necessario parlarne con il medico. Quando questo sintomo è cronico infatti può essere provocato da fibromi uterini benigni o endometriosi. Se si presenta insieme a febbricola e perdite vaginali, può significare la presenza della cosiddetta malattia infiammatoria pelvica. Laddove il dolore pelvico e basso-addominale si manifesti improvvisamente e violento, deve essere considerato come un’emergenza da pronto soccorso: può significare una cisti ovarica rotta o un’emorragia. Lo stesso dicasi se c’è presenza di sanguinamento vaginale: sono sintomi di gravidanza extrauterina.
Infine e fortunatamente il dolore pelvico è correlato al tumore ovarico molto raramente, ma è importante che le donne siano consapevoli del rischio se questo disturbo si abbina a pressione pelvica, gonfiore addominale che si protrae da più di 2 settimane e desiderio continuo di fare pipì.
2. Sanguinamento irregolare
E’ frequente che l’utilizzo della pillola anticoncezionale provochi perdite di sangue tra un ciclo e l’altro. Nulla di preoccupante ed in genere si risolve il tutto nell’arco di un paio di mesi. Ma se questo non accade o il sanguinamento è abbondante occorre parlarne con il medico. Un sanguinamento irregolare va considerato quando si hanno:
- cicli mestruali che durano più del solito
- 2 o più cicli al mese
- perdite di sangue dopo rapporto sessuale
- tra un ciclo e l’altro
Queste anomalie possono essere provocate da cause non pericolose come la perimenopausa, i fibromi uterini o polipi. Lo stesso possono essere provocate da disturbi della tiroide. Dopo il rapporto sessuale le perdite possono essere provocate da secchezza vaginale (in post menopausa o dopo la gravidanza), ma se accade ogni volta allora il segnale non va trascurato, significa che la cervice uterina è troppo sensibile, probabilmente a causa di un’infezione, in particolare una malattia a trasmissione sessuale come la gonorrea o la clamidia. In menopausa un sanguinamento vaginale è sempre da prendere come un potenziale tumore all’utero: deve mettere in allarme ed essere indagato quanto prima. Oltre al sanguinamento postmenopausale, va controllato con celerità anche quello che si manifesta durante la pubertà o in gravidanza.
3. Perdite vaginali anomale
Con perdite vaginali anomale si intende uno scarico vaginale dalle caratteristiche diverse dal solito: abbondante, denso, scuro, di cattivo odore, accompagnato da prurito, bruciore o irritazione; spesso le cause non sono gravi: ogni infezione intima provoca questi sintomi e tra le più comuni troviamo quelle micotiche, vaginosi batterica o Trichomonas, tutte facilmente curabili. Va individuata però comunque la causa.
4. Prurito intimo
Le donne possono avere prurito intimo senza perdite. Questo capita per lo più a causa di ipersensibilità della cute a determinati prodotti intimi. In genere non è nulla di grave, ma anche in questo caso è opportuno effettuare una diagnosi: seppur rare possono esserci delle manifestazioni pericolose.
5. Secchezza vaginale
La secchezza vaginale è un must nelle donne che allattano o in quelle in menopausa! Nel primo caso, tutto si risolve in breve tempo, ma con la menopausa, il calo degli estrogeni può provocare un assottigliamento della parete vaginale che non solo può provocare dolore e sanguinamento post coitale, ma anche maggiore suscettibilità alle infezioni. Le soluzioni ci sono, basta parlarne con il proprio ginecologo.
6. Grumi e cisti
Alcune donne possono sviluppare cisti sebacee e grumi nell’area inguinale. Per lo più si tratta di cose benigne, ma non guasta mai parlarne col proprio medico. Senza allarmarsi occorre infatti ricordare che i grumi nella zona genitale possono essere sinonimi di herpes o cancro: i sintomi del cancro della vulva sono grumi insoliti, protuberanze simili a verruche, ferite rosse e piatte che non guariscono. A volte, anche squamose. Inoltre, anche il melanoma, può svilupparsi sulla vulva (benché qui il sole non ci arrivi): si manifesta come una macchia bluastro-nera o marrone, con pelle sollevata.
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