L’aborto spontaneo può incidere significativamente sulla salute psicofisica delle donne, ma si può superare, magari conoscendone a fondo le cause. Tra queste anche patologie non ancora diagnosticate. Cerchiamo di scoprirne qualcosa in più, insieme. Con il termine aborto spontaneo si intende una gravidanza che termina “da sola” entro le prime 20 settimane di gestazione: si ha, cioè quando si abortisce senza aver fatto alcuna pratica per raggiungere tale scopo (come nel caso dell’aborto terapeutico o dell’interruzione volontaria di gravidanza). Si tratta di un evento molto frequente nelle donne in età fertile. Si calcola infatti che almeno il 10-25% delle gravidanze accertate (clinicamente riconosciute con test) sono soggette a terminare precocemente e spontaneamente.
Di queste, la maggior parte (circa il 50-70%) termina durante le primissime settimane. Si verifica cioè un aborto subito dopo l’impianto in utero e si manifesta tramite un sanguinamento che può essere riconducibile (anche per le tempistiche spesso) al ciclo mestruale. Dunque molte donne non se ne rendono neppure conto.
Le cause dell’aborto spontaneo
Le cause per cui si sviluppa un aborto spontaneo sono diverse e non sempre accertate. Nel primo trimestre (ovvero entro la 13a settimana di gestazione-casistica più consistente) all’origine di questo problema c’è sempre un’anomalia cromosomica: una condizione tale da non permettere la sopravvivenza e lo sviluppo del bambino, una sorta di selezione naturale dell’organismo. Tra gli altri motivi possiamo trovare disturbi ormonali, infezioni o altri deficit di salute materna (anomalie dell’utero o incontinenza cervicale); uno stile di vita errato, legato ad esempio all’uso di droghe, fumo di sigaretta, eccesso di caffeina o; malnutrizione; esposizione a radiazioni o sostanze tossiche; età della donna (sopra i 35 anni o sotto i 20), un trauma della stessa o un impianto dell’ovulo in utero non avvenuto in modo congruo; in caso di aborti ripetuti è importante valutare le cause, per vedere se c’è un problema di salute materna, non ancora diagnosticato. A differenza di ciò che si credeva un tempo, infine, l’attività sessuale non provoca aborto spontaneo, come pure andare a lavorare o svolgere una moderata attività motoria, fattori che invece si sono dimostrati importanti per la salute psicofisica delle future mamme.
Sintomi evidenti o premonitori di un aborto spontaneo
Se si verifica uno (o tutti) dei seguenti sintomi, è importante rivolgersi al proprio ginecologo o ad una struttura medica per valutare se si tratta di un aborto spontaneo:
- Dolore alla schiena (tipico dei crampi mestruali, ma che può essere lieve o molto intenso).
- Perdita eccessiva di peso
- Muco bianco-rosa
- Contrazioni (dolorose e frequenti, ogni 5-20 minuti)
- Perdite di sangue, rosso vivo o marrone scuro (attenzione a non spaventarvi troppo perché il 25% delle gravidanze normali ha un sanguinamento durante le prime settimane)
- Coaguli
- Improvvisa cessazione dei sintomi tipici della gravidanza
Leggete anche:
- Aborto spontaneo, insufficiente attenzione medica
- Aborto spontaneo, nessuna attesa per riprovare ad avere un figlio
- Predire l’aborto spontaneo ora è possibile
- Lo stress può provocare aborto spontaneo?
Foto: Thinkstock