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Escherichia coli nelle urine in gravidanza

 Escherichia coli nelle urine in gravidanza? Un problema comune, che mette ansia. Chi ha avuto a che fare con questo batterio nelle vie urinarie sa quanto sia problematico e complesso da trattare: personalmente sono anni che ci combatto, che va e viene, quasi con regolarità, soprattutto in prossimità dell’estate e mi costringe ad assumere quantità industriali di antibiotici che non gradirei prendere.

Di fatto, anche se la cronaca più o meno recente ci ha parlato dell’escherichia coli come di un batterio killer stiamo parlando di un organismo estremamente comune (il più frequente tra le infezioni delle vie urinarie, in gravidanza e non) sito abitualmente nell’intestino, nella parte bassa e più esterna, in prossimità dell’ano e dunque facilmente contagioso per il vicino apparato urinario femminile. In gravidanza le cose si complicano ulteriormente: i cambiamenti ormonali e fisici rendono la donna particolarmente soggette alle infezioni vaginali e delle vie urinarie.

Di per se stesse, queste infezioni se risalgono fino ai reni, sono pericolose per la salute e la vita, in quanto possono provocare una pielonefrite acuta che può portare a sepsi materna, ma anche a parto pretermine, parto prematuro, scarso peso del bambino alla nascita. In caso di Escherichia coli nelle urine o altri batteri (l’E.coli è comunque protagonista indiscusso nell’80/90% dei casi) si arriva a diagnosi in seguito all’analisi delle urine indotta da alcuni sintomi: febbre, nausea e vomito, dolore al fianco, bruciore ai reni e alla vescica, difficoltà a fare pipì e stimolo continuo.

Purtroppo però le infezioni batteriche delle vie urinarie non sempre si manifestano con dei sintomi. E’ per questo motivo e dati i rischi, che nelle donne in stato interessante è consigliato sempre uno screening per la batteriuria (ovvero presenza di batteri nelle urine). La terapia è antibiotica e va fatta per evitare le complicanze: i farmaci usati in caso di Escherichia coli sono compatibili con la gestazione e sono essenzialmente il Cephalexin, eritromicina, nitrofurantoina, Augmentin e Bactrim.

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