Ci hanno sempre detto che già dopo i 40 anni le gravidanze sono a rischio. Ma con molte donne che arrivano a potersi permettere un figlio sempre più tardi nella vita, bisognava trovare nuove strade. Una di queste è stata individuata dalla Columbia University e prevede la fecondazione in vitro con ovuli di donne giovani. In questo modo anche le donne che hanno superato la menopausa possono ancora rimanere incinte e partorire.
Lo studio è stato effettuato su 101 donne sopra i 50 anni la cui gravidanza era stata possibile grazie ad ovuli donati da donne poco più di vent’enni. I tassi di complicanze del parto sono stati più o meno simili alla media considerata “normale”, cioè la fecondazione in vitro delle under 42. L’unica differenza è stata una pressione sanguigna leggermente più alta nelle over 50, ma per i ricercatori si è trattato solamente di dettagli trascurabili.
Il motivo che ha spinto i ricercatori ad effettuare lo studio sta nell’osservazione di molte donne che, superati i 50 anni, sentono talmente il bisogno di avere un figlio da risultare persino più motivate delle ragazze molto più giovani di loro. Secondo la loro opinione, nessuno può stabilire quando una donna è troppo vecchia per avere un figlio, e così hanno tentato, con successo, questa via.
Secondo quanto spiega il capo ricercatore dr. Mark Sauer, l’utero è molto diverso dalle ovaie. Se queste ultime infatti con il tempo si degradano, l’età non sembra influire sull’utero, o almeno non così tanto da impedire una gravidanza. Per questo se le ovaie vengono sostituite con quelle donate da donne più giovani, ecco che il corpo di una donna di più di 50 anni può ancora reggere la gravidanza. Certo, poi restano insolute le questioni morali, visto che una donna di 50 o 60 anni di solito dovrebbe essere nonna piuttosto che mamma, ma questa è un’altra storia.
[Fonte: Livescience]
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