“Cercasi programmatori autistici”: è l’annuncio dato ieri da una società tedesca, la IT Sap, specializzata nella realizzazione di software: entro il 2020 i dipendenti con autismo dovranno rappresentare circa l’1% di tutta la forza lavoro dell’azienda che al momento conta 65.000 lavoratori. E’ finalmente una buona notizia, in un mare di tristezza e negativismo, ma non perché si da lavoro a qualcuno, bensì per la motivazione. Quale?
Non si tratta di un esperimento sociale o di assistenzialismo:
“cerchiamo persone che la pensino diversamente, favorendo così l’innovazione e preparandoci ad affrontare le sfide del prossimo secolo”
ha spiegato con semplicità Luisa Delgado, capo del personale del colosso tedesco. Ed è questo il bello: finalmente viene riconosciuto in modo concreto il valore aggiunto che i ragazzi affetti da autismo possono avere. Nel nostro immaginario (o almeno in chi come me ha qualche anno in più) c’è sempre la splendida interpretazione di Dustin Hoffman in Rain Man, ma nel tempo ho avuto modo di conoscere due ragazzi speciali, Cristian e Matteo che attraverso la comunicazione facilitata, sono riusciti a dare molto, ai loro interlocutori come me, ma soprattutto alle famiglie che per tanti anni li avevano sostenuti con forza e tenacia.
Dentro di loro c’è effettivamente un mondo immenso che devono semplicemente essere aiutati a far confluire fuori. Ed il messaggio positivo di tali assunzioni, a mio modo di vedere sta anche in questo, nel far rendere conto a società e persone chiuse ed ottuse che questi ragazzi possono dare molto. Perché quelli che “vivono in un mondo a parte” siamo noi….. E non è che sia gran che quello che abbiamo finora creato e a cui andiamo incontro.
Le 650 persone da inserire nei prossimi 7 anni saranno selezionate in tutto con l’ausilio della organizzazione danese Specialisterne, che aiuta gli autistici a trovare lavoro: saranno impiegate come programmatori, collaudatori software e specialisti nel controllo di qualità dei dati. Da tempo è noto come effettivamente chi è colpito da questa patologia abbia effettivamente delle capacità straordinarie, soprattutto di memorizzazione ed analisi. Il colosso dell’IT Sap ha già avuto modo di confermare tutto ciò con un progetto pilota avviato in India nel 2011 dove sono stati messi all’opera 6 collaudatori autistici: i risultati sono stati ottimali ed hanno visto un aumento di produttività e di coesione del gruppo all’interno del quale erano stati inseriti.
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