Un video per attirare l’attenzione sulla necessità di spingere in avanti la ricerca sull’Alzheimer ed il diabete: due malattie croniche sempre più diffuse nella popolazione anziana e senza una cura. Questo hanno fatto gli ricercatori dell’Istituto di Biomedica di Barcellona.
Un video musicale diverso dai classici spot di tipo istituzionale che hanno l’intento di porre l’attenzione su quanto per Alzheimer, cancro e diabete i fondi non siano mai sufficienti per trovare una cura definitiva a queste due patologie. Più di 100 persone hanno collaborato alla preparazione di questo video, base di una campagna di crowfunding, una raccolta di fondi sulla rete. L’idea di base è geniale: gli sponsor doneranno una certa cifra in base ad ogni visualizzazione che la clip dei ricercatori riceverà su Youtube, vi è un numero attraverso il quale donare per i cittadini spagnoli, ed in base alla risposta ricevuta anche altri enti appoggeranno la ricerca sul cancro, sul diabete e sull’Alzheimer investendo nuovi fondi. E’ possibile fare donazioni anche attraverso il sito ufficiale del centro di ricerca spagnolo.
Gli scienziati dell’IRB hanno trovato il modo giusto per rendere la ricerca divertente ed attraente anche a chi di solito dimentica che la medicina è composta anche da questo aspetto. Il video, dove i ricercatori spagnoli ballano sulle note della canzone dei Capital Cities “Safe and Sound”, i cui diritti sono stati concessi volentieri dalle casa discografica che gestisce gli artisti. “Sani e salvi”: è a questo obiettivo finale che si punta lavorando su malattie come l’Alzheimer, il cancro ed il diabete. E lo sforzo degli scienziati (ben 5 giorni di riprese ed un anno di progettazione, N.d.R.) sono ben ripagati dal risultato finale. Come spiega il direttore del centro di studi, il professore Joan Guinovart:
La ricerca di punta che svolgiamo qui giocherà un ruolo nel determinare i farmaci e le tecnologie disponibili nel futuro. Essa ci coinvolge tutti e porta benefici a tutta la società. Ecco perché invitiamo tutti a sostenerci e a diffondere questo video.
Che ne dite di rispondere al suo appello?