E’ scoppiata una nuova polemica sulle sigarette elettroniche a causa di un’ ordinanza al riguardo firmata dal ministro per la salute Renato Balduzzi in cui si stabilisce: vietato vendere sigarette elettroniche con presenza di nicotina ai minori anni 18. Di fatto, in pochi se ne ricorderanno, il divieto già c’era e riguardava i minori di 16 anni. E’ stata dunque innalzata l’età e prolungato il decreto fino al prossimo 31 Ottobre 2013. Si parla di coerenza circa i prodotti del tabacco e di sicurezza e prevenzione nell’attesa che si faccia luce sull’efficacia/rischio delle e-cig. La multa per i trasgressori va dai 250 ai 100 euro.
Sulla questione si riaprono quindi un’infinità di riflessioni. Io sono di parte, ve lo dico subito, nel senso che ho smesso di fumare da sola, con la semplice forza di volontà, ormai da 6 anni, quindi credo che volere corrisponda a potere in tal senso. Ma sono stata anche testimone dell’efficacia delle sigarette elettroniche: mio marito ha usato una e-cig per smettere ed ha funzionato, 2 anni fà. Chiaramente maniaca come sono in tema di salute, ho verificato un infinità di fattori: si trattava di una sigaretta elettronica di produzione italiana, italiano era il contenuto del filtro con una percentuale certificata dello 0,01% circa (l’equivalente dell’ aroma) di nicotina e dalla società mi sono fatta inviare anche uno studio scientifico (pubblicato su riviste internazionali) realizzato con l’ausilio di quel dispositivo specifico, circa la relazione tra efficacia e rischi.
Sono quindi d’accordo con Balduzzi che vuole vederci chiaro e nel frattempo verificare con altri test. Ma i problemi concreti rischiano di passare inosservati. La sigaretta elettronica aiuta psicologicamente nella gestualità ed al contempo permette di assumere quantità minori di nicotina sostanza nota per la “dipendenza” che provoca. Non è una bacchetta magica ne tantomeno va considerata uno strumento alternativo: è solo un mezzo per raggiungere un obiettivo che già si ha in mente, quello di smettere di fumare. E non serve quindi usarla a vita, ma solo per due o tre mesi. Poi si smette se quello è il vero intento.
Ricordiamo inoltre che il fumo di sigaretta è un big killer, fortemente imputato in ambito oncologico. Eppure due nostri grandi esperti, come il professor Umberto Veronesi ed il professor Umberto Tirelli hanno pubblicamente strizzato l’occhio alla sigaretta elettronica, favorendo l’avvio di studi scientifici al riguardo. ben vengano, ma nel frattempo?
Non è solo la nicotina a far venire il cancro (e le malattie cardiovascolari), ma anche tutte le altre sostanze contenute nelle sigarette, in relazione al fenomeno della combustione delle stesse. E su questo fatto non servono altri studi scientifici, è acclarato, eppure lo Stato ed il Ministero della salute continuano a permetterne l’utilizzo a tutti: in nome della libertà del singolo, dimenticando quanto le spese per le malattie fumo-correlate incidano sulla collettività.
In particolare il ministro Balduzzi ha chiesto agli esperti di valutare se le sigarette elettroniche devono rientrare tra i dispositivi medicinali e quindi essere soggette a normative diverse rispetto a quelle attualmente in vigore. Questo è un passaggio corretto, che mi sembra necessario ed utile, ma da fare al più presto: mi permetto di aggiungere, continuano ad aprire negozietti che vendono esclusivamente sigarette elettroniche e filtri. Non sarebbe meglio mettere “subito” un boccco alla diffusione incontrollata di prodotti potenzialmente nocivi, anziché vietarli solo ai minori di 18 anni? Se bisogna valutare il rischio, bisogna farlo sul nascere, o no? Chi verifica cosa contengono le e-cig in questione, da dove vengono, come sono state prodotte? Pensiamo solo alle cineserie?
Ecco, un pochino di coerenza in più mi piacerebbe, magari anche con l’organizzazione di campagne informative sull’utilizzo e la finalità delle sigarette elettroniche, nel frattempo. Mi rivolgo dunque a voi, amici di Medicinalive, se volete smettere di fumare, i mezzi per farlo sono molti, dovete solo valutare quello giusto che fa per voi. Nell’eventualità che optiate per la sigaretta elettronica ricordate di sceglierla con attenzione, valutandone contenuto e provenienza e di non usarla come alternativa alla sigaretta, ma solo come ausilio.
Ed ora un sondaggio, secondo voi è giusto questo divieto?
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Foto: Thinkstock