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Conferenza Aids in Sudafrica, attesi nuovi farmaci

La International Aids Society apre questa sera i lavori della conferenza in Sudafrica, a Città del Capo. Non a caso nel Paese tra i più afflitti dalla piaga del virus Hiv si fa il punto della situazione sulla lotta alla malattia. L’aspettativa più grande di scienziati e studiosi si rivolge verso la creazione di farmaci più potenti ed efficaci per debellare il virus e assicurare la guarigione e migliori aspettative di vita. Sintetizza bene questo intento l’americano Anthony Fauci, direttore dell’Istituto per le malattie infettive (Niaid) dei National Institutes of Health (Nih) statunitensi, nonchè uno dei maggiori esperti internazionali nella ricerca sull’Aids, che puntualizza la non esistenza a tutt’oggi di una terapia valida:

Bisogna fare attenzione a parlare di cura quando ci si riferisce agli attuali farmaci antiretrovirali. Tecnicamente quando si parla di una cura si intende la possibilità di eradicare completamente il virus dall’organismo. Nel caso dell’Aids, questo obiettivo è difficile da raggiungere, ma non impossibile.

Il virus dell’Hiv viene indebolito dai farmaci antiretrovirali sperimentati finora, ma non scompare dall’organismo. Ed è proprio sul totale annientamento della malattia che deve puntare oggi la ricerca:

Fauci, riferendosi agli antiretrovirali, spiega:

Sono stati un’ottima cosa perché hanno permesso di prolungare la sopravvivenza e hanno offerto alle persone con l’Hiv la possibilità di tornare ad una vita produttiva. Uno dei problemi è che non tutti nel mondo hanno accesso a queste terapie; l’altro problema è che non riescono mai ad eliminare completamente il virus dall’organismo.

L’obiettivo degli studiosi si concentra ora verso lo sviluppo di nuovi farmaci e possibilmente di un vaccino, che ridurrebbe di molto la percentuale di persone contagiate, anche se questa ipotesi secondo Fauci va ripensata dalle fondamenta :

Nuovi tipi di farmaci potranno riuscire ad eliminare completamente il virus. Adesso dobbiamo concentrarci su alcune domande basilari ed é quello che stiamo facendo, ma questo sforzo richiederà molto tempo. Abbiamo bisogno di nuove informazioni che potranno venire dalla biologia strutturale e dallo studio del virus tramite la cristallografia. Ci aspettiamo risposte importanti.

[Fonte: Ansa]