Contagio Hiv, uno ogni 2 ore in Italia

Il contagio da Hiv continua a essere molto frequente in Italia: uno ogni due ore, stando ai dati ufficiali divulgati alla vigilia della Italian Conference on AIDS che chiamerà a raccolta oltre ottocento specialisti in quel di Siena (12-14 giugno). Ma il vero problema, come sottolineato anche dal professor Andrea Antinori, Coordinatore di ICAR, Direttore UOC Immunodeficienze virali, Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani, IRCCS, Roma, è che sono ancora molte le persone che scoprono di essere state contagiate dal virus Hiv quando questo è in fase avanzata.

Aids, pazienti “guariti” in USA dopo trapianto midollo

La lotta all’Aids fa registrare il suo ennesimo passo in avanti. Altri due pazienti affetti da HIV, negli Stati Uniti, non hanno più avuto bisogno di sottoporsi alla terapia di farmaci antiretrovirali dopo essere stati sottoposti ad un trapianto di staminali da midollo osseo.

Cura per l’aids dalle api?

Una cura per l’HIV dalle Api? Possibile che questi piccoli, instancabili insetti possano aiutare a sconfiggere l’aids, una delle malattie che più hanno messo in pericolo la salute dell’essere umano nell’ultimo secolo? E’ ciò che sostiene uno studio condotto dai ricercatori della Washington University School of Medicine di St. Louis.

Aids, diminuiscono i contagi e le morti

Oggi sono circa 34 milioni le persone che convivono con l’Hiv, ma sul fronte della lotta all’Aids s’inizia a intravvedere la parola fine. Secondo l’Unaids, l’organizzazione delle Nazioni Unite che monitora l’evoluzione del virus Hiv nel mondo, i casi di contagio sono diminuiti del 25% in 10 anni (da 2.4 milioni nel 2001 a 1,8 milioni nel 2011), mentre il numero dei morti è sceso del 32% dal 2005 al 2011 (da 1,8 milioni a 1, 2 milioni). Il dato generale, dunque, è positivo e mostra che l’infezione da Hiv è in lento declino, merito soprattutto di un miglior accesso ai farmaci, utili sia per il trattamento sia per la prevenzione del virus dell’Hiv (che porta alla malattia dell’Aids).

Aids, il virus si sconfigge così

Uno dei maggiori problemi legati alla lotta contro alcuni virus, come quello dell’HIV è la capacità che ha di entrare nelle cellule e nascondersi nel DNA. In quel momento le cellule si “disattivano” ma mantengono dentro la malattia. I ricercatori dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano sono riusciti a trovare un enzima in grado di riaccendere le cellule ed aiutare in questo modo i medicinali ad agire contro l’Aids.

Nuova cura per l’Aids con trapianto di staminali da cordone ombelicale, iniziati i test su pazienti

Una nuova cura per l’Aids si sta testando, grazie alla storia di un uomo molto fortunato. Timothy Brown  per molti è una persona qualunque. Nella storia della medicina è invece un caso speciale, è l’unica persona al mondo ad essere guarita dall’Aids, a diventare sieronegativo dopo anni (dal 1995) di sieropositività. Dalla sua storia clinica sono nate molte speranze circa una possibilità di cura definitiva ed in questi giorni viene data notizia di test specifici su nuovi pazienti. Ma cosa è accaduto? Cosa ha permesso la sua guarigione e quale trattamento si sta sperimentando?

Aids: scoperto come il virus dell’hiv si lega alle cellule sane

Come fa il virus dell’Hiv a contagiare le cellule sane? Grazie ad una particolare proteina, un recettore in grado di attivare il meccanismo molecolare dell’infezione. Ad identificarla uno studio scientifico frutto della collaborazione tra il nostro Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” di Roma e dell’Istituto Gustave Roussy di Parigi, che ha anche individuato nuove molecole in grado di inibire l’attività di questa proteina. Ancora un nuovo passo avanti nella lotta all’Aids dunque, in grado di aprire nuove prospettive in ambito terapeutico.

Circoncisione di massa contro l’Aids, un’ipotesi al vaglio negli States

L’Aids, se ne parla sempre meno, ma continua a dilagare come epidemia più invasiva del vecchio e del nuovo millennio. Una piaga endemica che colpisce non solo i Paesi in via di sviluppo e del Sud del mondo, ma anche le società del benessere occidentali. Con la sostanziale differenza che le prime, al contrario delle seconde, hanno poche risorse per accedere ai farmaci per curarsi e alle misure preventive per evitare il dilagare del virus.

Gli Stati Uniti sono a tutt’oggi tra i Paesi più colpiti. Esperti e scienziati indagano ipotetiche soluzioni al diffondersi della malattia, più che cure efficaci infatti, appare necessario, come per tutte le patologie a trasmissione sessuale, fermare il contagio, abbassare il numero di nuovi casi ogni anno. Tra le tante opzioni al vaglio delle autorità sanitarie statunitensi c’è anche quella di una circoncisione di massa, da rendere obbligatoria per i neonati. E’ l’opinione espressa, non ancora in via ufficiale, dal Cdc, il Centro per i controlli e la prevenzione delle malattie.

Conferenza Aids in Sudafrica, attesi nuovi farmaci

La International Aids Society apre questa sera i lavori della conferenza in Sudafrica, a Città del Capo. Non a caso nel Paese tra i più afflitti dalla piaga del virus Hiv si fa il punto della situazione sulla lotta alla malattia. L’aspettativa più grande di scienziati e studiosi si rivolge verso la creazione di farmaci più potenti ed efficaci per debellare il virus e assicurare la guarigione e migliori aspettative di vita. Sintetizza bene questo intento l’americano Anthony Fauci, direttore dell’Istituto per le malattie infettive (Niaid) dei National Institutes of Health (Nih) statunitensi, nonchè uno dei maggiori esperti internazionali nella ricerca sull’Aids, che puntualizza la non esistenza a tutt’oggi di una terapia valida:

Bisogna fare attenzione a parlare di cura quando ci si riferisce agli attuali farmaci antiretrovirali. Tecnicamente quando si parla di una cura si intende la possibilità di eradicare completamente il virus dall’organismo. Nel caso dell’Aids, questo obiettivo è difficile da raggiungere, ma non impossibile.

Aids: 40mila italiani sieropositivi a propria insaputa

Sono 40 mila gli italiani sieropositivi inconsapevoli della propria condizione. Si tratta soprattutto di eterosessuali sopra i quarantanni che hanno contratto il virus attraverso rapporti sessuali non protetti e rischiano di contagiare a propria volta i partner.

Questo è quanto emerso dallo studio Icona, un progetto nato nel ’97 che ha dato impulso, nel 2007, alla nascita della omonima fondazione presieduta da Mauro Moroni, ordinario di malattie infettive dell’Università di Milano. Mentre un tempo il contagio avveniva perlopiù mediante lo scambio di siringhe infette, oggi il 70% delle donne e il 40% degli uomini si ammala di Aids a causa di rapporti sessuali non protetti con partner occasionali.

Un preservativo vivente contro l’Aids: scoperta una pomata naturale contro l’Hiv

Una recente scoperta ha individuato il modo di bloccare la trasmissione dell’Hiv, applicando una particolare crema una volta a settimana.
La notizia lascia ben sperare su un tema così delicato, come quello dei rapporti sessuali sicuri tra ammalati di AIDS, aprendo nuove soluzioni e giungendo ad una svolta che più che positiva si può addirittura definire un miracolo della scienza, vista l’importanza e la portata dei suoi effetti.

Si tratta di una sorta di condom naturale anti-aids che potrebbe addirittura dimezzare il numero degli ammalati.
A realizzarla sono stati i ricercatori australiani Andrew Pask e Roger Short dell’università di Melbourne, dopo aver scoperto le qualità protettive dell’ormone estrogeno femminile, che forma una sorta di barriera naturale impedendo la trasmissione del virus.