Primo trapianto di staminali in Scozia per curare i pazienti colpiti da ictus più o meno gravi. Si tratta di un intervento davvero all’avanguardia, sostenuto dal team neurochirurgico dell’ospedale Southern General Hospital di Glasgow.
Al momento le generalità del paziente non sono state rese note, si sa solo che era stato colpito da ictus e che aveva una età che si aggirava intorno ai 60 anni. L’intervento, avvenuto con il sostegno della britannica ReNeuron, società specializzata in biotecnologie, ha riguardato l’impianto di cellule staminali nelle aree del cervello colpite da ictus.
L’esperimento, perché tale è questa operazione, è stato eseguito, previo consenso del paziente, per testare la sicurezza di questa tipologia di cura su pazienti afflitti da ischemia cerebrale. E soprattutto, per testare se è possibile far regredire le disabilità che spesso questa patologia comporta. Si tratta del primo intervento di questo genere, il primo nel quale si utilizzano cellule staminali nervose.
Il capo ricercatore del team che ha condotto l’esperimento, Keith Muir, dell’Istituto di Neuroscienze e Psicologia dell’università di Glasgow, ha fatto sapere che l’intervento è riuscito senza complicazioni e che l’uomo è stato dimesso dall’ospedale.
Effettuando questa ricerca, stiamo cercando di stabilire se l’impianto di cellule staminali sia effettivamente privo di rischi e fattibile. Questo ovviamente sottintende un attento monitoraggio dei pazienti che vi si sottoporranno. Speriamo che in futuro questo porti ad un ampliamento degli studi per determinare i possibili effetti benefici del trapianto di cellule staminali sulla lotta alle disabilità che spesso l’Ictus porta con sé.
Una portavoce dell’ateneo ha fatto sapere inoltre che, per monitorare eventuali miglioramenti dovuti alle cellule staminali impiantate, l’uomo sarà controllato attentamente per due anni. A proposito del trapianto si rivela ottimista anche il responsabile della ricerca della “Stroke Association” Sharlin Ahmed.
Quando un ictus colpisce, il cervello rimane senza ossigeno e le cellule cerebrali colpite muoiono. L’utilizzo delle staminali per riparare i tessuti è una tecnica promettente che potrebbe risolvere molti effetti collaterali di questa patologia. Siamo molto eccitati per questa ricerca, ma ad ogni modo, siamo solo all’inizio di una strada davvero lunga, e ci vorranno determinate risposte prima che le cellule staminali posano essere prese come un possibile trattamento.
Fonte : Herald Scotland