Il 17 maggio prossimo sarà celebrata in ogni angolo del globo la Giornata Mondiale contro l’ipertensione arteriosa. Una malattia tra le più diffuse, in particolare nel mondo civilizzato, ed in grado di apportare notevoli danni alla salute umana aprendo la strada a patologie di estrema gravità ed invalidanti come l’ictus e l’infarto.
“Vita sana, pressione sana“: è questo il motto lanciato in quest’ottava edizione promossa in tutto il mondo dalla World Hypertension League. E’ in questo momento, come ogni anno, che viene fatto il punto della situazione sulla patologia e su come inficiando “dal basso” la salute delle persone possa essere poi in grado di rovinarla inesorabilmente.
Quando si parla d’ipertensione, va però ricordato che spesso il problema è strettamente legato anche allo stile di vita condotto dalla persona. A meno di compromissioni patologiche derivanti da fattori genetici, l’ipertensione spesso vede come maggiore fattore di rischio una condizione di sovrappeso o obesità correlate ad una scarsa attività fisica.
Seguire una dieta bilanciata ed evitare un modus di vita sedentario è di buona norma uno degli approcci preventivi più semplici da mettere in atto. In Italia, dove almeno 15 milioni di persone soffrono d’ipertensione, ma una su quattro ne è all’oscuro, ancora una volta sarà la SIIA, la Società italiana dell’ipertensione Arteriosa, a promuovere di verse iniziative sul suolo nazionale, sia per ciò che riguarda l’informazione, sia la diagnosi di questa malattia.
Con il supporto della Croce Rossa Italiana, saranno allestite in circa 70 capoluoghi di provincia, numerose postazioni mediche per dare l’opportunità a tutti i cittadini di effettuare il controllo gratuito della pressione. Lo stesso avverrà, senza bisogno di prenotazione, all’interno di ambulatori, e presso le strutture ospedaliere e le farmacie che aderiranno all’iniziativa.
La “forza” di questa patologia risiede nel fatto che spesso viene sottovalutata dalla gente, la quale non comprende che se non diagnosticata in tempo, la stessa può essere la causa di problemi ben più gravi come l’infarto del miocardio, l’ictus cerebrale, lo scompenso cardiaco, l’insufficienza renale o dare vita a patologie non mortali ma invalidanti come la retinopatia.
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