L’insufficienza cardiaca è l’incapacità del cuore di pompare in modo sufficiente il sangue ossigenato nell’organismo. A seconda della tipologia di manifestazione si parla di insufficienza cardiaca acuta o cronica. Scopriamo insieme le differenze.
Insufficienza cardiaca acuta
Si parla di insufficienza cardiaca acuta quando i sintomi di questo disturbo compaiono velocemente ed improvvisamente. I sintomi principali sono:
- Palpitazioni
- Ritenzione di liquidi
- Tachicardia
- Mancanza improvvisa e severa di respiro
- Dolore al torace se la causa è un infarto
- Ansia
- Affaticamento
- Ipotensione
- Pallore.
E’ importante saper riconoscere la sintomatologia dell’insufficienza cardiaca acuta. Essa è spesso legata a patologie cardiache che necessitano di un intervento tempestivo onde evitare conseguenze. In generale episodi di insufficienza cardiaca acuta possono causare danni ai reni, arrivando fino all’insufficienza renale ed alla conseguente necessità di sottoporsi a dialisi. Tali episodi di insufficienza possono anche causare ictus o infarto. Essa di solito viene risolta con specifici trattamenti legati alla risoluzione delle sue cause.
Insufficienza cardiaca cronica
Quando lo stato di insufficienza cardiaca si protrae sul lungo periodo prende il nome di insufficienza cardiaca cronica. Si tratta di una condizione generalmente gestita attraverso l’uso di farmaci specifici che puntano a compensare il paziente assicurandogli la sopravvivenza. I sintomi che la riguardano sono:
- Dispnea (durante l’attività fisica o se il paziente è sdraiato)
- Stanchezza
- Debolezza
- Edema alle gambe
- Piedi gonfi
- Caviglie gonfie
- Tachicardia
- Aritmia
- Tosse persistente
- Affanno
- Gonfiore addominale
- Aumento di peso (ritenzione liquidi)
- Nausea
- Mancanza di appetito
- Difficoltà di concentrazione
- Diminuzione vigilanza.
L’insufficienza cardiaca cronica viene trattata dallo specialista in cardiologia su più fronti. Eliminando prima di tutto i fattori di rischio come una dieta scorretta al fine di raggiungere un peso corretto, il vizio del fumo e l’ipertensione. A tutto questo si aggiungono poi, come anticipato, dei medicinali specifici per la patologia e, in caso si renda necessaria, l’esecuzione di un bypass dell’arteria coronarica, la sostituzione di una valvola cardiaca danneggiata o altri interventi, a seconda della presenza o meno di una specifica causa fisiologica alla base del problema.
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Fonte | AHA
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