Gli smartwatch possono rappresentare un aiuto per la salute del cuore? È quanto suggerirebbe uno studio che verrà presentato al congresso annuale dell’American College of Cardiology.
Smartwatch supporto per la nostra salute
I fitness tracker o smartwatch che dir si voglia, sono corredati di sensori che ci consentono di monitorare la nostra salute cardiovascolare e non solo. Ovviamente ne esistono di diverse tipologie e di diverso costo. Alcuni, come l’Apple Watch, possono essere considerati dei presidi medici, altri no. In linea di massima, però, tutti possono aiutarci a tenere il conto dei passi che facciamo, della nostra frequenza cardiaca e delle calorie che consumiamo seguendo specifiche attività fisiche.
Inizialmente gli smartwatch erano stati pensati per spingere le persone ad abbandonare una vita sedentaria. Adesso sono in grado addirittura di verificare la saturazione dell’ossigeno e, allo stesso tempo, individuare delle irregolarità nel ritmo cardiaco.
È evidente che, più andiamo avanti, più questi dispositivi saranno in grado di sostenerci nell’osservazione del nostro stato di salute. Lo ripetiamo: pur non potendo raggiungere la precisione e l’accuratezza di un dispositivo medico professionale, è incredibile il livello di accuratezza ottenibile con questo tipo di tecnologia.
Già adesso ci consentono, in tempo reale, di capire se qualcosa non va perfettamente o di tenere sotto controllo alcuni parametri. In base allo studio presentato al congresso sopracitato, si potrebbe riuscire a ottenere un indicatore precoce del rischio cardiovascolare proprio attraverso i dati raccolti dagli smartwatch.
Rapporto tra passi eseguiti e frequenza cardiaca
La ricerca in questione mostra come sia un semplice ma importante calcolo, il rapporto tra movimento e battito cardiaco, a darci un’idea della salute del nostro cuore. Secondo i ricercatori, infatti, i parametri rilevabili da qualsiasi smartwatch potrebbero delineare attendibilmente la capacità del nostro cuore di rispondere allo sforzo fisico. Più nello specifico, parliamo del rapporto tra il numero di passi eseguiti e la frequenza cardiaca giornaliera.
Un calcolo assolutamente non invasivo, che però consente di verificare come il nostro apparato cardiovascolare risponde agli sforzi. La media calcolata si chiama DHRPS, Daily Heart Rate per Step, e si ottiene dividendo la frequenza cardiaca media giornaliera per il numero di passi compiuti.
Lo studio ha basato la sua analisi su un campione di 7.000 adulti statunitensi. Questi hanno fornito l’accesso ai dati dei propri smartwatch e delle cartelle cliniche elettroniche. Tutto questo nell’ambito del progetto di ricerca All of Us, supportato dal National Institute of Health.
Analizzando i dati raccolti, è stato notato come a valori elevati di questo indice siano associabili rischi maggiori di sviluppo di malattie cardiovascolari. Nonché di diabete di tipo 2, ipertensione e aterosclerosi coronarica. Il suggerimento degli scienziati è quello di aggiungere il calcolo di questo rapporto all’interno degli smartwatch, in modo da favorire un maggiore controllo della salute della persona.