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Diabete, 4 falsità sulle cure

Chiarezza sul diabete e la sua cura. E’ questo ciò che andrebbe fatto nel corso della Giornata Mondiale dedicata alla malattia. E quale modo migliore per soddisfare tale bisogno che elencare le 4 falsità più diffuse?

1. In Italia viene curato male

Non è vero. Sebbene la si abbia l’impressione che la ricerca funzioni più velocemente nelle università statunitensi in realtà in Italia il diabete è curato decisamente meglio, sia dal punto di vista farmacologico, sia da quello prettamente assistenziale riferibile ai professionisti.

2. Bisogna spostarsi per curarsi bene

Tutti i diabetologi italiani seguono le stesse linee guida standard per la cura del diabete, in qualsiasi struttura. Per poter favorire un trattamento adeguato è al contrario necessario fare in modo tale di avere come riferimento un centro vicino il cui specialista possa collaborare con il medico di famiglia. E’ indicato spostarsi solo in caso di complicanze specifiche che hanno il bisogno di essere gestite da personale specializzato. E questo è valido sia per il diabete di tipo 1 e quello di tipo 2.

3. Non si cerca una cura definitiva per il diabete

Pensare che alle case farmaceutiche convenga non trovare una cura definitiva per il diabete è frutto di ignoranza e miscredenza. La ricerca lavora continuamente per raggiungere risultati sempre migliori in quanto a terapie, ed è finanziata quasi sempre da dalle case farmaceutiche. Riuscire a trovare quella risolutiva darebbe modo alle aziende di guadagnare moltissimo.

4. Staminali e trapianti di isole risolutivi

Il fatto che con il trapianto di isole del pancreas o con le cellule staminali si possa curare il diabete definitivamente è una mezza verità. Questo significa che effettivamente si tratta di due strade che la ricerca ha intrapreso ma che sono da considerare ancora come pienamente sperimentali. Sono diversi i passaggi che devono essere affrontati prima di pensare di rendere disponibile per uso clinico queste procedure: si deve lavorare sui due differenti processi affinché se ne possa validare l’efficacia e la sicurezza.

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