Uno dei primi problemi che il diabete porta con sé è quello della difficoltà di tenere sotto controllo il livello degli zuccheri del sangue. Alti livelli di glicemia possono rappresentare fattore di rischio di diverse patologie correlate. Una ricerca ha recentemente dimostrato che l’utilizzo di linagliptin, soprattutto in associazione con metformina, possa essere utile per il controllo duraturo dei livelli degli zuccheri.
Si tratta di uno studio di fase III, della durata di 24 settimane, che ha confrontato i traguardi ottenibili con il principio attivo confrontandoli con l’assunzione di metformina. I risultati, presentati al congresso internazionale dell’International Diabetes Federation (IDF) a Dubai hanno evidenziato come la messa in atto di questa terapia abbia portato ad una riduzione sensibile della glicemia in persone adulte affette da diabete di tipo 2.
Anche in pazienti con scarso controllo glicemico. Senza contare che gli effetti collaterali della sostanza si sono attestati intono al 9%, con un incidenza di ipoglicemia (calo eccessivo degli zuccheri nel sangue, n.d.r.) pari all’1,5%.
Si tratta di una buona media, commentata con soddisfazione dal dott. Klaus Dugi, tra i promotori dello studio:
In molti pazienti con livelli di HbA1c elevati la metformina da sola non basta per raggiungere gli obiettivi di controllo glicemico. Linagliptin può aiutare i pazienti con diabete di tipo 2 a gestire in maniera efficace la malattia e raggiungere gli obiettivi di controllo glicemico.
Risultati che sono stati riscontrati anche nel prolungamento dello studio sul medio termine (circa 12 mesi, n.d.r): gli stessi hanno dimostrato una valida efficacia di questo mix terapeutico. La ricerca ha preso inoltre in considerazione la necessità di studiare gli effetti del linagliptin su persone intolleranti alla metformina, confrontandolo con l’assunzione, a parità di patologia, con glimepiride.
Sebbene l’efficacia dei due farmaci fosse sostanzialmente la stessa, con il linagliptin sono stati riscontrati meno problemi collaterali, meno episodi ipoglicemici ed una mancanza di aumento di peso significativa.
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