Dopo il peggioramento di ieri, oggi rimangono stazionarie le condizioni del medico italiano di Emergency ricoverato all’ospedale Lazzaro Spallanzani di Roma perché affetto da ebola. E’ questo ciò che ci racconta il bollettino medico ufficiale rilasciato dai sanitari che lo hanno in cura.
Tutto ciò che si era palesato ieri in sintomatologia permane più o meno invariato, ma fortunatamente l’uomo è ancora autosufficiente e respira spontaneamente. Il medico italiano, il quale ha contratto il virus dell’ebola in Sierra Leone dove si era recato per assistere la popolazione malata del luogo, è ricoverato dallo scorso 25 novembre all’istituto romano, Centro di riferimento nazionale per la malattia. Da ciò che gli esperti hanno reso pubblico, il paziente ha tollerato bene il terzo trattamento sperimentale al quale è stato sottoposto, e questo pomeriggio gli è stato somministrata un’altra sacca di plasma proveniente da una persona guarita dall’ebola. Si tratta della seconda infusione per lui dopo quella effettuata con il materiale ematico proveniente dalla Spagna. Recita il bollettino medico ufficiale:
Le condizioni generali del paziente sono sostanzialmente stazionarie. Persistono i disturbi gastrointestinali, la febbre elevata, la profonda spossatezza e l’esantema cutaneo diffuso. Il paziente è facilmente contattabile, autosufficiente, risponde a tono alle domande poste e riesce a deambulare autonomamente nella stanza. Respira spontaneamente con erogazione di ossigeno al bisogno. In leggero miglioramento i valori dei globuli bianchi e delle piastrine. Normale la funzione renale, ed in incremento i valori delle transaminasi. Ha ben tollerato il terzo trattamento sperimentale, cioè il farmaco che agisce sulla risposta immunitaria.
E mentre noi seguiamo con attenzione l’evolversi delle condizioni del nostro connazionale, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha aggiornato proprio oggi il bilancio generale dell’epidemia di ebola in corso. Il bilancio delle vittime è salito a 6928 morti con 16169 contagiati. Si tratta dell’epidemia del virus più grave da quando la malattia è stata scoperta.
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