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Emergenza rifiuti: le malattie che a Napoli si vogliono evitare con i roghi

 Il ministro per la salute Ferruccio Fazio rassicura: non ci sono rischi di epidemie per i rifiuti abbandonati nelle strade di Napoli (qui) . Piuttosto: si rivelano dei problemi per l’apparato respiratorio nell’inalazione dei fumi dovuti ai roghi di immondizia che sprigionano diossina (dalla plastica bruciata). Perché allora a Napoli si brucia la spazzatura? I cittadini sono impazziti? Di sicuro sanno che seppur si tratta di una prassi non proprio legale e consona, è l’unico modo per farsi sentire, per evidenziare che farebbero qualunque cosa per non avere i rifiuti abbandonati sotto casa: figuriamoci se non farebbero la raccolta differenziata! Ma soprattutto hanno la consapevolezza (checché ne dica il ministro) di cosa tutto ciò può comportare per la salute. Prendo spunto da una nota diffusa dall’Anid (Associazione Nazionale delle Imprese di Disinfestazione) che, su tutto ciò ci lavora quotidianamente:

“i sacchi dei rifiuti rappresentano una vera manna per tutti gli animali che convivono nell’ambiente antropico liberamente e si procacciano il cibo laddove l’uomo non cura l’igiene. Parliamo di cani e gatti randagi, volatili come colombi e gabbiani e ovviamente topi. E’ evidente che il proliferare dei topi in queste condizioni ha una velocità esponenziale: si insediano direttamente tra i cumuli dove possono riprodursi e nutrire la loro prole, praticamente indisturbati. Il ratto grigio, detto comunemente delle fogne, può riprodursi in un anno anche sette volte, dato che il tempo di gestazione è di 24 giorni al termine dei quali vengono partoriti da 3 a 15 cuccioli. E’ un mammifero praticamente onnivoro: può nutrirsi senza conseguenze anche di sapone e cuoio!”

E’ noto. Lo sapevamo. Ma messa così fa venire i brividi, non trovate? Se poi riflettiamo sui rischi per la salute si comprendono meglio i roghi e la rabbia dei napoletani: i ratti ( ma cani gatti ed uccelli non sono da meno) sono portatori di molte patologie pericolose per l’uomo. Tra queste, si legge sempre nella nota Anid troviamo la Borelliosi di Lyme (malattia causata dal batterio spirocheta Borrelia) i cui sintomi sono gravi  con diffusi dolori agli arti, eritemi multipli, meningiti e miocarditi; la Leptospirosi ( o malattia di Weil causata dal batterio leptospira) trasmessa dalla puntura delle zecche provenienti da animali infetti o dal contatto con l’urina di questi: provoca febbre alta e duratura, disfunzioni renali, congiuntivite, itterizia, vomito ed emorragia del tratta intestinale (può condurre a morte se non diagnosticata per tempo); la salmonellosi (causata dal batterio salmonella enteridis) che sappiamo provocare violente infezioni gastroenteriche: il contagio avviene attraverso uova o acqua e cibi cotaminati dai ratti.

Tra le malattie virali invece i topi sono tra i principali vettori di encefalite da zecche, encefalite equina venezuelana, sindromi da arenavirus e hantavirus, vaiolo bovino, ma anche: rickettsiosi (tifo murino, febbre bottonosa mediterranea, ehrlichiosi granulocitica umana), malattie causate da protozoi (toxoplasmosi, leishmaniosi, babesiosi, morbo di Chagas, criptosporidiosi, giardiasi) e di infezioni di elminti (schistosomiasi, angiostrongilosi, echinococcosi alveolare).

Insomma voi che fareste? Vi terreste  l’immondizia sotto casa? Provate a rispondere al nostro sondaggio:

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