Gli scienziati del Walter ed Eliza Hall Institute hanno creato un ceppo indebolito del parassita della malaria, che verrà utilizzato come vaccino vivo contro la malattia. Il vaccino, sviluppato in collaborazione con i ricercatori degli Stati Uniti, Giappone e Canada, sarà sperimentato sugli esseri umani nei primi mesi del prossimo anno. La malaria uccide più di un milione di persone ogni anno e distrugge, attraverso la morte prematura e la disabilità, l’equivalente di almeno 35 milioni di anni di buona salute, la vita produttiva umana di ogni anno.
Il professor Alan Cowman, capo dell’institute’s Infection and Immunity division, ha detto che nello sviluppo del vaccino il gruppo di ricerca aveva soppresso due geni chiave per il parassita Plasmodium falciparum, il quale determina la forma di malaria più letale per gli esseri umani. Eliminando i geni del parassita della malaria bloccati durante la fase di infezione al fegato, si impediva la propagazione del flusso sanguigno in cui si possono causare gravi malattie e morte. Il loro successo nel modificare geneticamente il parassita e impedendo così la sua invasione di globuli rossi è stato pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences USA.
Il professor Cowman ha spiegato che dei vaccini simili erano stati testati sui topi e hanno offerto protezione al 100% contro l’infezione da malaria. La speranza è che il vaccino produrrà risultati analoghi sull’uomo.
Anche se due geni sono stati eliminati, il parassita è ancora vivo e in grado di stimolare il sistema immunitario del corpo per riconoscere e distruggere i parassiti che le zanzare trasmettono.
Questo approccio di sviluppo dei vaccini, utilizzando una forma indebolita dell’intero organismo che causa una particolare malattia, è riuscito ad eradicare il vaiolo e a controllare malattie come l’influenza e la poliomielite. Il professor Cowman ha spiegato che il team di ricerca ha sfruttato le conoscenze provenienti da diversi decine di anni fa, quando gli scienziati hanno dimostrato che i parassiti della malaria forniscono una protezione contro l’infezione da malaria successiva ai modelli animali ed esseri umani, per lo sviluppo del vaccino.
Anche se i vaccini sono in fase di sviluppo, la loro sicurezza ed efficacia che conta su una dose di irradiazione ha dato risultati delle sperimentazioni variabili. Crediamo che il nostro approccio al parassita geneticamente modificato fornisca un modo sicuro e riproducibile di sviluppare un vaccino contro la malaria.
E’ improbabile che l’indebolimento dei parassiti usato nel vaccino gli faccia riguadagnare la loro potenza, perché i geni sono stati cancellati dal genoma e non possono essere ricreati dal parassita stesso, nemmeno interagendo con il vaccino stesso.
[Fonte: Sciencedaily]