I disturbi gastrointestinali possono essere sentinella di un’infezione da Covid-19: come sottolineato da diversi sanitari nel corso dei mesi sembrano proprio esistere forti legami tra l’evolversi della malattia e i disturbi dell’apparato digerente.
Problemi all’apparato digerente
Si parla di sintomi che spesso possono apparire in concomitanza con quelli respiratori, prima o addirittura essere la sola sintomatologia presente. E secondo Carlo Fabbri, direttore dell’Unità Operativa di Gastroentoenterologia ed Endoscopia Digestiva dell’Ausl Romagna, vi sarebbero dei legami di tipo molecolare tra l’azione del virus e la salute dei nostri organi interni, quali per l’appunto quelli facenti parte dell’apparato digerente.
Diarrea, nausea, vomito e dolori allo stomaco vengono considerati come delle vere e proprie sentinelle: manifestazioni che devono essere indicate al proprio medico di famiglia se non sono comuni nella storia del paziente e che fortunatamente non sempre rimangono sul lungo termine dopo la guarigione. Tra le altre cose è stato notato che uno degli organi più toccati dal virus è il fegato, il quale può rimanere colpito da un danno diretto: analisi hanno confermato che gli epatociti mostrano di essere più sensibili al patogeno del Covid-19 per via di strutture enzimatiche. Tra l’altro sono stati osservati dei casi di citolisi epatica in pazienti affetti dalla patologia acuta, fattore che ha reso necessario evidenziare la necessità di proseguire con gli studi al fine di valutare eventuale manifestazione di fibrosi e quindi di un danno epatico di tipo permanente.
Altro fattore importante da sottolineare è l’età dei pazienti nei quali sono stati riscontrati danni al fegato che va dai 40 ai 60 anni, non escludendo a causa della casistica in corso che presto ad essere interessati dal problema potrebbero essere anche individui di età minore.
Dieta corretta e movimento per prevenire problemi
Il fatto che il coronavirus sia in grado di avere importanti ripercussioni anche sull’apparato digerente deve mettere in prima linea la necessità di occuparsi di questo aspetto della propria salute il prima possibile. Ecco quindi che per rendere più forte il microbiota intestinale e difenderlo la prima cosa da fare è quella di seguire un regime alimentare corretto ed equilibrato puntando su uno stile di vita attivo. Una dieta ricca dei nutrienti giusti è in grado di fornire dosi adeguate di probiotici al fine di garantire la salute della flora intestinale, importantissima per il sistema immunitario.
Bisogna tener conto che riportare a un corretto stato di salute il microbiota intestinale è un percorso che può variare in durata a seconda delle problematiche riscontrate dal paziente: per tale motivo prevenire con il proprio stile di vita è senza dubbio un atteggiamento migliore da seguire.