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Sclerosi multipla e Zamboni: Canada finanzia ricerca

 Quando si parla di sclerosi multipla, soprattutto in Italia, automaticamente si finisce per parlare del metodo Zamboni e della sua teoria sulla Insufficienza Venosa Cronica Cerebrospinale. Un campo attualmente molto discusso dai medici italiani ed internazionali, che sembra però aver colpito il Canada a tal punto da far decidere per un finanziamento statale in merito a questa ricerca.

Ciò che lo scienziato italiano non è riuscito a raggiungere in Italia, ovvero la possibilità di una sperimentazione di un certo livello, è arrivata da oltremanica attraverso un ricercatore a lui “parallelo” in quanto a preparazione. Ne ha dato notizia attraverso un comunicato l’associazione “CCSV nella Sclerosi Multipla – ONLUS”,  sottolineando che il Canada si era reso disponibile fin da subito a sostenere gli oneri di una ricerca quando vi fosse stata una “sufficiente informazione medica e scientifica a supportare il suo procedimento in modo sicuro”, in risposta alle numerose richieste delle famiglie canadesi.

Qualche giorno fa si è tenuto l’incontro tra il ministro della salute candese e l’esperto scientifico del Gruppo di Lavoro sulla CCSVI e Sm (Sclerosi multipla), attualmente presieduto da Alain Beaudet, il  presidente del Canadian Institutes of Health Ricerca (CIHR). Ne è scaturito, cita la nota:

un accordo unanime sul fatto che una sperimentazione clinica dovrebbe procedere a livello di fase I / II.

Anche il ministro ha rinnovato la sua contentezza per il risultato ottenuto:

Ho sempre detto che avrei fatto tutto il possibile per accelerare i progressi in questo campo, e credo che l’annuncio di oggi sia un altro esempio dell’impegno del nostro Governo ad essere impegnato a lavorare instancabilmente nella lotta contro la sclerosi multipla.

La notizia è ovviamente stata accolta con estremo entusiasmo da parte del prof Paolo Zamboni che ha commentato:

Non è improbabile  che si possa cercare di avere protocolli comuni con i colleghi canadesi in modo da ottenere con rapidità, e nell’interesse dei pazienti, dati molto solidi e complementari sul valore del trattamento della CCSVI nella gestione complessiva del paziente con sclerosi multipla.

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