Il rapporto tra sclerosi multipla e CCSVI sembra destinato a non interrompersi con l’uscita di ulteriori studi che ne escluderebbero il collegamento. Questo perché i risultati continuano ad essere discordanti e uno studio pubblicato su Phlebology riaprirebbe la questione.
metodo Zamboni
Sclerosi multipla e CCSVI, nessun rapporto causa-effetto
Tra la sclerosi multipla e la CCSVI non esiste nessun rapporto causa-effetto. Il no definitivo alla correlazione alla base del metodo Zamboni è arrivato con la pubblicazione ufficiale dello studio internazionale dedicato COSMO sulla rivista di settore Multiple Sclerosis Journal.
Sclerosi multipla, metodo Zamboni confutato in Canada?
Il metodo Zamboni contro la sclerosi multipla è da anni sotto l’occhio dei riflettori. Torna fa parlare di sé a causa di uno studio canadese pubblicato sulla rivista di settore Plos One che sostiene la mancanza di legame tra la patologia e la CCSVI, l’insufficienza venale cerebrospinale cronica sulla cui risoluzione il protocollo basa la sua “cura”.
Sclerosi multipla, Nicoletta Mantovani e metodo Zamboni: sono guarita
Nicoletta Mantovani, vedova di Luciano Pavarotti, non ha dubbi: da quando si è affidata al metodo Zamboni per curare la sclerosi multipla, la sua vita è cambiata. E’ tornata normale, dice che è guarita. O almeno è questo è quello che dimostrano le sue condizioni di salute: non soffre più dei sintomi della patologia in questione. L’efficacia del metodo, non dobbiamo dimenticarlo, è però ancora da dimostrare.
Sclerosi multipla, Ccsvi e metodo Zamboni, l’Fda lancia un’allerta
Il metodo Zamboni non convince la FDA (Food and Drug Administration) statunitense. O meglio, il suo parere al riguardo di un sperimentazione circa il trattamento della Ccsvi finalizzato alla cura della sclerosi multipla, non è confortevole. In particolare con un comunicato per pubblicazione immediata la Fda ha allertato gli operatori sanitari ed i pazienti sui rischi dell’ormai noto metodo Zamboni, definito anche come “terapia della liberazione”: questo in seguito ad alcune segnalazioni ricevute di lesioni e decessi, ipoteticamente riconducibili a tale pratica. In realtà però, la FDA non ha propriamente bloccato le possibilità di sperimentazione al riguardo negli Stati Uniti, ma ha messo un veto determinante circa l’utilizzo del metodo che dovrà essere praticato solo dopo una seria valutazione della sicurezza dei pazienti, ed il rilascio dell’autorizzazione della medesima allo studio clinico. Ma cerchiamo di comprendere meglio la questione.
Sclerosi Multipla, a novembre parte sperimentazione metodo Zamboni
Finalmente, il prossimo novembre, il tanto contestato “Metodo Zamboni” per la cura della Sclerosi multipla potrà finalmente contare sull’inizio di una sperimentazione clinica tutta italiana. Dal mese prossimo, presso l’azienda ospedaliera S. Anna di Ferrara e l’ ospedale Bellaria di Bologna potranno essere trattati i primi pazienti nell’ambito di uno studio dedicato a tale tecnica.
Sclerosi multipla, Pisa apre a sperimentazione metodo Zamboni
Le ultime notizie giunte sulla sclerosi multipla e la sperimentazione di terapie innovative come quella conosciuta sotto il nome di metodo Zamboni all’estero hanno finalmente portato al risveglio della ricerca in tal senso anche nel nostro paese. Il prossimo 16 agosto infatti verrà aperto grazie alla Regione Toscana, il primo studio sperimentale e randomizzato per la “diagnosi e la terapia della insufficienza venosa cronica cerebro-spinale (CCSVI) in pazienti affetti da sclerosi multipla”.
Sclerosi multipla e Zamboni: Canada finanzia ricerca
Quando si parla di sclerosi multipla, soprattutto in Italia, automaticamente si finisce per parlare del metodo Zamboni e della sua teoria sulla Insufficienza Venosa Cronica Cerebrospinale. Un campo attualmente molto discusso dai medici italiani ed internazionali, che sembra però aver colpito il Canada a tal punto da far decidere per un finanziamento statale in merito a questa ricerca.
Sclerosi multipla: Paolo Zamboni si dimette dallo Steering Committee dello Studio Epidemiologico FISM
Il suo nome ed il suo metodo erano diventati così “pesanti” da non poter più essere trascurati. Ma come spesso accade in Italia, le scelte politiche hanno finito con il rovinare tutto. Paolo Zamboni non ha digerito il modo in cui il suo metodo è stato (e sarà) applicato nelle prossime sperimentazioni, tanto da volersi dimettere dallo Steering Committee dello Studio Epidemiologico FISM, l’organo che stava attuando l’ormai famoso “metodo Zamboni“.
In breve, si tratta di una strategia chirurgica (angioplastica dilatativa) con la finalità di curare l’insufficienza venosa cerebro-spinale cronica, una delle condizioni che portano alla sclerosi multipla. La protesta del medico ferrarese è dovuta ad un’attuazione troppo affrettata del suo metodo. E come tutte le cose affrettate, rischia di essere fatta male.
Sclerosi multipla e Ccsvi, Nicoletta Mantovani si batte per il metodo Zamboni
Il suono del muro che cade è il titolo di un convegno sulla sclerosi multipla che si terrà domani a Bologna. Ma dopo la denuncia di Nicoletta Mantovani, vedova di Luciano Pavarotti, presidente onorario dell’Associazione Ccsvi-Sm, è molto di più. La Mantovani ieri, nell’ambito della presentazione dell’evento, ha parlato della scoperta del professor Paolo Zamboni, dell’università di Ferrara, rivolgendo parole molte dure, e ne ha ben donde, all’ostruzionismo delle istituzioni in materia:
“Adesso basta: fino ad oggi nessuno era in grado di dare risposta ai molti interrogativi che la sclerosi multipla pone. Finalmente la scoperta del professor Paolo Zamboni dell’Università di Ferrara da’ risposte scientificamente valide, è incredibile che in Italia, paese nel quale la scoperta è avvenuta, le istituzioni anziché sostenerla facciano ostruzionismo”.