I test sui primi due farmaci per via orale sviluppati per il trattamento della sclerosi multipla, mostrano da un lato, di poter ridurre la frequenza delle recidive, e dall’altro possono rallentare la progressione della malattia, ma con effetti collaterali che potrebbero rappresentare una scelta difficile per i pazienti.
Due esperti non coinvolti negli studi hanno detto che i farmaci sembrano efficaci, ma con effetti collaterali potenzialmente pericolosi. E’ troppo presto per sapere se le pillole saranno approvate dal Governo o ampiamente adottate dai medici, ma il fatto che siano possibili dei rimedi alla malattia è molto incoraggiante.
Circa 2,5 milioni di persone in tutto il mondo hanno la sclerosi multipla, una malattia neurologica che può causare tremori muscolari, paralisi e problemi nel linguaggio, della memoria e nella concentrazione. Gli studi riguardano la forma più comune della malattia, in cui le persone vivono una vita quasi normale, subendo però delle ricadute periodiche. I trattamenti correnti possono ridurre la durata e la gravità dei sintomi, ma richiedono dosi quotidiane o periodiche.
I nuovi studi hanno testato due tipi di pillole. Cladribina, prodotta da Merck Serono, è già venduta per il trattamento di un tumore raro del sangue. Per la sclerosi multima, bisognerebbe prenderla da otto a 10 giorni l’anno. Fingolimod è una pillola giornaliera sviluppata dalla Novartis.
La ricerca ha rilevato che i pazienti che hanno testato le pillole hanno avuto circa la metà delle probabilità di soffrire di recidive dei sintomi rispetto a quelli che hanno preso pillole placebo o medicinali comunemente prescritti per la sclerosi multipla. Il problema è che entrambi i farmaci abbassano notevolmente le difese immunitarie, il che ha permesso all’herpes virus latente di infettare alcuni pazienti. Durante uno studio, due persone sono morte a causa di infezioni da herpes incontrollate.
Attualmente non esiste una cura per la sclerosi multipla, ma gli steroidi possono ridurre la durata e la gravità dei sintomi a breve termine, e i trattamenti sul mercato hanno avuto successo nel ridurre la recidiva dei sintomi. L’aspetto positivo è che si evitano iniezioni quotidiane solo prendendo una pillola.
Uno studio di due anni su 1.300 pazienti affetti da sclerosi multipla, curati con la Cladribina hanno avuto la metà delle probabilità di soffrire di una ricaduta rispetto a quelli trattati con placebo, ed il 30% in meno di probabilità di avere un peggioramento della disabilità. Tuttavia, il 20-30% dei pazienti ha sviluppato un basso numero di globuli bianchi che combattono le infezioni, rispetto ad appena il 2% degli altri. 20 pazienti curati con la cladribina hanno subìto infezioni da herpes contro nessuno degli altri.
Uno studio di due anni su circa 1.000 pazienti curati con le pillole Fingolimod ha dimostrato che solo il 17% dei pazienti ha avuto un peggioramento della disabilità dopo tre mesi, rispetto al 24% di quelli trattati con placebo. Le infezioni da herpes erano circa le stesse, mentre aumentavano le infezioni respiratorie come bronchiti e polmoniti che erano quasi due volte più comuni nei pazienti curati con Fingolimod.
Uno studio di un anno su 1.200 pazienti curati Fingolimod sono stati confrontati ad altri curati con Avonex, una forma di interferone. I primi subivano meno problemi al cervello e dimostravano una misura inferiore di progressione della malattia. Circa il 20% aveva recidive rispetto al 30% degli altri, ma il 9% mostrava gravi effetti collaterali, rispetto al 6% di quelli curati con Avonex. Due persone curate con Fingolimod sono morte, 6 hanno presentato gonfiore oculare e otto tumori della pelle.
C’è un precedente con il Tysabri, un farmaco contro la sclerosi multipla approvato nel novembre 2004 e ritirato dal mercato l’anno successivo. Esso causava rare infiammazioni del cervello, ma letali in alcuni pazienti. E’ stato reintrodotto nel 2006, ma i medici stanno ancora monitorando gli effetti collaterali, dunque anche per quanto riguarda questi nuovi farmaci, le possibilità di vederli sul mercato sono ancora remote.
[Fonte: Yahoo]