Scoprire il morbo di Alzheimer con una semplice analisi del sangue. Quando annunciammo su queste pagine tale possibilità già 2 anni fa sembrava fantascienza, ed invece oggi arriva la notizia che un test sta per essere lanciato sul mercato. Questa possibilità arriva in seguito ad uno studio effettuato presso l’Istituto di ricerca della McGill University Health Centre (MUHC), che ha inventato una diagnosi biochimica unica, la quale identifica i pazienti con questa malattia devastante.
Fino ad ora, non avevamo uno strumento diagnostico definitivo per l’Alzheimer, oltre l’analisi post-mortem del tessuto cerebrale. Il nostro studio clinico dimostra che un esame del sangue non invasivo, basato su un processo biochimico, può essere utilizzato con successo per diagnosticare l’Alzheimer in fase iniziale e lo distingue da altri tipi di demenza
afferma l’autore senior Dott. Vassilios Papadopoulos, direttore del Research Institute del MUHC.
Papadopoulos e colleghi hanno basato le analisi del sangue sulla produzione di un ormone cerebrale chiamato deidroepiandrosterone (DHEA). Questo ormone è presente ad alti livelli nel cervello, dove ha una vasta gamma di effetti biologici. I ricercatori sono stati in grado di promuovere la produzione di DHEA, utilizzando un processo chiamato ossidazione chimica, nel sangue prelevato da pazienti non malati di Alzheimer. Tuttavia, l’ossidazione di sangue dei pazienti affetti da Alzheimer non ha determinato un aumento del DHEA.
C’è una chiara correlazione fra la mancanza di capacità di produrre DHEA attraverso l’ossidazione nel sangue e il grado di compromissione cognitiva trovato nel morbo di Alzheimer. Abbiamo dimostrato che abbiamo accuratamente e ripetutamente individuato il morbo di Alzheimer, con piccoli campioni di sangue. Questo test ha inoltre consentito la diagnosi differenziale delle fasi iniziali della malattia, suggerendo che ciò può essere usato come un test per diagnosticare la malattia nella fase iniziale.
Attualmente la diagnosi di Alzheimer segue la sequenza della storia di famiglia, informazione, valutazione mentale e l’esame fisico, concentrandosi sui segni neurologici.
Un test biochimico accurato, semplice e specifico non invasivo che si correla con la diagnosi clinica è di vitale importanza. Crediamo che i nostri risultati dimostrino che l’ossidazione del DHEA nel sangue può essere usata per diagnosticare il morbo di Alzheimer in una fase molto precoce e monitorare l’effetto delle terapie e l’evoluzione della malattia.
Questa ricerca è stata pubblicata sul Journal of Alzheimer’s Disease.
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[Fonte: Health24]