Le malattie demielinizzanti conosciute sono diverse, e la più nota è la sclerosi multipla. Esiste però un “sotto-gruppo”, chiamata neuromielite, la quale provoca danni simili alla più nota malattia, ma ha cause e terapie del tutto diverse. L’unico gruppo al mondo che studia questa malattia rara (capita in circa il 5-10% delle malattie demielinizzanti) è a Bari, e la nuova scoperta effettuata presso le facoltà di Scienze
Biotecnologiche, Medicina e Farmacia ha immediatamente attirato le attenzioni di scienziati di tutto il mondo.
L’eccezionalità della scoperta sta nel fatto che probabilmente si è capita la causa che porta a questa malattia, e di conseguenza, comprendendo come mai essa viene provocata, si potrà procedere più facilmente verso la cura. La spiegazione sta nell’Acquaporina, una proteina che veicola l’acqua nelle cellule del sistema nervoso. La malattia nasce nel momento in cui il sistema immunitario attacca proprio l’Acquaporina, non riconoscendola più e trattandola come un agente patogeno che va eliminato.
In questo modo, il primo a risentirne è il sistema nervoso centrale, e i primi sintomi colpiscono gli occhi. Il paziente diventa rapidamente cieco, ma con il passare del tempo la malattia si aggrava, portando a problemi di deambulazione fino ad impedirgli di camminare del tutto. Anche per questo motivo la malattia viene spesso confusa con la sclerosi multipla. I ricercatori dell’Università pugliese invece hanno scoperto il meccanismo che distingue le due condizioni, permettendo di spianare la strada verso la cura almeno per la neuromielite.
I dati sulla sclerosi multipla sono impressionanti. 1,3 milioni di persone ne soffrono in tutto il mondo, una su mille in Italia (con un’incidenza di circa 1.800 nuovi casi all’anno), ed ora si sa che circa il 10% di essi soffre di neuromielite. Ma finora la ricerca non ha prodotto alcun rimedio in quanto la sclerosi multipla è ancora una malattia misteriosa, e la neuromielite è stata poco studiata perché da molte parti non è nemmeno riconosciuta come malattia.
[Fonte: Ansa]