Spesso il trapianto corneale, in caso di grave compromissione della curvatura o della trasparenza della cornea, è l’unica soluzione per recuperare la vista. Oggi, l’intervento viene eseguito con l’ausilio di un microscopio e di strumenti operatori meccanizzati, anche chiamati “trapani”, che rimuovono la parte centrale della cornea opaca, che viene sostituita con un lembo trasparente proveniente da un donatore.
L’operazione viene effettuata in anestesia locale o generale, e la percentuale di successo supera il 90% per le patologie più comuni, anche perché la cornea, essendo un tessuto avascolare presenta un rischio di rigetto molto basso. Recentemente, però, è stato presentato un nuovo laser che consente una maggiore precisione rispetto al bisturi. Il laser, chiamato “femtosecondi”, vaporizza il tessuto corneale e permette di eseguire incisioni di precisione micrometrica poiché lavora ad una frequenza di 1 milionesimo di miliardesimo di secondo.
In questo modo, per sostituire la cornea del paziente, il chirurgo avrà la possibilità di scegliere tra la cheratoplastica perforante, ovvero il trapianto tradizionale che prevede la rimozione totale della cornea malata e la cheratoplastica lamellare, in grado di sostituire una singola lamella corneale lasciando intatto l’interno. Inoltre, è stata messa a punto una metodica innovativa che prevede la sostituzione dell’endotelio, l’elemento più importante della cornea che garantisce il mantenimento della sua trasparenza e del suo colore.
Questa tecnica, permette anche di accorciare sensibilmente i tempi di recupero della funzionalità dell’organo rispetto all’intervento tradizionale, che richiede dai 12 ai 18 mesi. Per ristabilirsi, infatti, bastano solo poche settimane. Come spiega il prof. Giovanni Scorcia:
La possibilità di poter usufruire di una tecnologia, così avanzata e innovativa consente un’alta sensibilità diagnostica e la possibilità di effettuare interventi chirurgici di cheratoplastica lamellare di vario genere, a secondo del tipo di patologia riscontrata.
Per chi fosse interessato, la tecnica viene eseguita nella Clinica Oculistica dell’Università Magna Grecia di Catanzaro.