Grazie alle moderne tecnologie d’ora in avanti non sarà possibile soltanto scovare nuovi virus o inventare nuovi farmaci, ma anche capire come mai in alcuni casi le terapie classiche non funzionano. Un esempio è la chemioterapia utilizzata per il tumore all’ovaio che, nonostante sia la tecnica più utilizzata, a volte si mostra inefficace.
Secondo i ricercatori dell’Istituto dei Tumori di Milano, che hanno ideato la tecnica, potrebbe trattarsi di una sorta di “adattamento evoluzionistico” del tumore che impara a difendersi dal farmaco chemioterapico. Ma ora una tecnica chiamata modellistica computerizzata potrebbe risolvere questo problema. Pare che la tecnica sia in grado di proiettare sul computer l’immagine tridimensionale del recettore del tumore, il quale viene bersagliato dal farmaco, per vedere se combacia perfettamente con l’immagine del farmaco stesso. Nel caso in cui questi dovessero corrispondere, vuol dire che la terapia sarà efficace, altrimenti il tumore risulterà resistente.
In questo modo i medici saranno in grado di prevedere se una terapia avrà successo, evitando di esporre il paziente ad inutili rischi e a recidive del tumore.