Nell’attesa di trovare una cura definitiva per tutti i tipi di cancro, la lotta basata sulla prevenzione, almeno in Europa, è arrivata ad un ottimo punto. L’obiettivo che tempo fa gli esperti si sono posti è stato raggiunto: un calo dei decessi causati dalle neoplasie.
Al primo posto tra i “meriti” di quest’impresa c’è lo screening precoce, cioè i controlli (specialmente tra le donne per quanto riguarda i tumori all’utero e alla mammella) che vengono fatti non solo quando compaiono i sintomi, ma periodicamente per cercare di stroncare la malattia sul nascere. Subito dietro questa grande “invenzione” troviamo la consistente riduzione nell’uso (e abuso) di alcool e fumo, a cui si aggiunge anche l’aspetto non secondario del miglioramento della dieta. Se per un certo periodo, ed ancora oggi specialmente nell’Est Europa, il livello dei decessi tra uomini e donne si stava parificando perché negli ultimi decenni anche le donne stavano prendendo le brutte abitudini maschili di fumare e bere tanto, adesso in quasi tutto il Continente, grazie alle campagne per smettere di fumare e bere, possiamo registrare un calo dei decessi legati a questi vizi.
Sono diminuiti infatti i casi di neoplasie a bocca e faringe (-10%), causati nella stragrande maggioranza dei casi da fumo e alcool; i tumori all’esofago, trachea, bronchi e polmoni (-17%); ma anche quelli non legati a questi vizi, che vengono guariti o limitati grazie allo screening, alla prevenzione ed ai nuovi trattamenti terapeutici anti-cancro, che hanno portato ad un calo del 17% delle morti provocate dai tumori al seno, che fino a quest’ultimo decennio erano in costante crescita, -19% di tumori alla cervice ed un calo anche dei melanomi e dei tumori alla prostata.
Non tutti i dati però vanno nella stessa direzione. Dove le campagne anti-fumo o alcool e i programmi di prevenzione funzionano, si può vedere un calo complessivo notevole, e questo avviene in special modo nell’Europa Occidentale e Settentrionale. Basti dire ad esempio che i tassi di mortalità collegati al fumo di sigaretta in Svezia sono la metà rispetto a quelli dell’Ungheria, ma soprattutto in alcuni Paesi, come la Russia, dove questi progressi sono molto rallentati, purtroppo la morte da neoplasie non recede, ma anzi, continua il suo lento ed inesorabile avanzare.
[Fonte: Corriere della Sera]