Circa un anno fa un gruppo di ricercatori americani scoprì che il sesso orale poteva essere legato a qualche forma di cancro del cavo orale. Da allora le ricerche si sono orientate su questa connessione, ed oggi si è così scoperto che il tasso di questo tipo di tumori, dovuti alla trasmissione sessuale del papilloma virus umano (HPV) è aumentato notevolmente negli ultimi due decenni, tanto da far calcolare che, nei prossimi 10 anni, la causa principale dei tumori orali sarà attribuibile proprio all’HPV.
Come hanno dimostrato i ricercatori del National Cancer Institute sul Journal of Clinical Oncology, nel periodo tra il 1984 e il 1989 solo il 16,3% dei campioni di tumori del cavo orale sono risultati positivi all’HPV. Dal 2000 al 2004, questo numero è improvvisamente aumentato fino al 72%.
Nel 2008 in uno studio abbiamo scoperto che i tassi di incidenza di tumori dell’orofaringe sono aumentati nonostante fossimo in un periodo in cui il fumo di sigaretta fosse diminuito. Abbiamo ipotizzato che un altro fattore di rischio – forse l’HPV – potrebbe essere il responsabile, e abbiamo scoperto che la prevalenza di infezione da HPV è aumentata significativamente nel corso del tempo
ha spiegato l’autore principale dello studio, Anil Chaturvedi, ricercatore nella divisione di epistemologia tumori presso il National Cancer Institute. Uno dei metodi di trasmissione più diffusi dell’HPV è la trasmissione sessuale che causa il cancro cervicale. Ciò avviene in caso di rapporto sessuale completo non protetto. Ma gli autori si sono chiesti se lo stesso possa accadere anche in caso di rapporto orale, e la risposta alla loro domanda è stata positiva.
Per confermare la loro teoria, gli studiosi hanno testato i campioni di 271 tumori dell’orofaringe che si sono verificati tra il 1984 e il 2004. In tutti questi hanno notato un ceppo specifico di HPV conosciuto come HPV16, un virus in grado di provocare tumori del collo dell’utero. Analizzando questi dati i ricercatori hanno notato come, con il passare degli anni, la prevalenza di questo ceppo aumentasse considerevolmente di anno in anno, fino a diventare oltre 5 volte maggiore nel 2004 rispetto all’84. In altri termini, cercano di spiegare gli scienziati, se negli anni ’80 il cancro collegato al papilloma virus incideva solo circa su 0,8 persone ogni 100 mila, nei primi anni del duemila il numero è salito fino a 2,6 su centomila. Un incremento che si registra insieme al numero sempre meno cospicuo di altri casi considerati più comuni come l’alcool o il tabacco.
Attualmente esiste un vaccino per prevenire l’infezione da determinati tipi di HPV, ma purtroppo per ora non si sa se questo possa funzionare anche nei casi di infezioni orali.
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[Fonte: Health24]