La parola ‘tumore‘ non è più un tabù. Se ne parla spesso relativamente al seno, all’utero, al polmone, all’intestino, alla prostata, allo stomaco e alla pelle, ma di quello del cavo orale neppure una parola. Eppure, il problema esiste e ogni anno colpisce, solo in Italia, 6000 persone. Il cancro del cavo orale si sviluppa, nell’80% dei casi, dalla mezza età in poi con una prevalenza doppia nel sesso maschile.
I fattori di rischio sono il consumo di tabacco e di alcol. La patologia si manifesta, nelle fasi più avanzate, con dolore, sanguinamento, difficoltà alla deglutizione, al movimento della lingua, con un rapido e ingiustificato vacillamento dei denti, un’improvvisa instabilità della dentiera o tumefazioni del collo. Se non diagnosticata in tempo è una forma ad alta mortalità: più del 70% a cinque anni.
E chi riesce a sopravvivere, spesso deve sottoporsi ad interventi invasivi, con danni di fonesi, deglutizione e mimica facciale. Eppure, tutto ciò si può evitare: basta una diagnosi precoce che un dentista può eseguire con la semplice osservazione del cavo orale per verificare se esistano ferite, macchie rosse o bianche o una massa sospetta.