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Melanoma, scoperto come si riproduce

Individuato il meccanismo di riproduzione del melanoma. La scoperta, opera di un team di ricercatori italiani dell’Istituto Gaslini di Genova, coordinati da Gabriella Pietra, è stata pubblicata sulla rivista specialistica Cancer Research. Il melanoma, fra i tumori della pelle, è senza dubbio quello più aggressivo e pericoloso.

Gli studiosi, infatti, hanno scoperto come il melanoma sia in grado di ingannare le difese immunitarie eludendo il controllo delle cellule Natural Killer, che assieme ai linfociti T, proteggono l’organismo da elementi potenzialmente dannosi, come appunto il cancro.

Alcune sostanze prodotte dalla cellule del melanoma, chiamate PGE-2 e kinurenina, infatti, quando entrano in contatto con le cellule Natural Killer sono in grado di disarmarle. In questo modo, sfuggendo al controllo del sistema immunitario, le cellule tumorali riescono a sopravvivere e a diffondersi a tutti i tessuti del corpo.

Non a caso il melanoma è annoverato fra i più temibili tumori cutanei, a causa di un’elevata propensione alla metastasi. Oggi, è un cancro sempre più comune, con un’incidenza leggermente maggiore nelle donne, sebbene rispetto all’uomo mostri una prognosi migliore in termini di sopravvivenza. In Europa si contano circa 12 casi ogni 100 mila abitanti.

I fattori di rischio sono molteplici, dal fototipo cutaneo all’ereditarietà, da uno stato di immunodeficienza al neo che si modifica, ma in generale l’abbronzatura mordi e fuggi, e le ustioni cutanee sono quelli principali per l’insorgenza del melanoma.

La scoperta del meccanismo attraverso il quale il tumore si riproduce è un grande passo avanti nella lotta al melanoma. Gli studiosi, infatti, hanno già condotto dei test mirati al ripristino delle difese immunitarie compromesse, utilizzando alcuni farmaci in grado di bloccare la PGE-2 o l’enzima che produce la kinurenina. E’ emerso, infatti, come le cellule Natural Killer riacquistassero così il loro potenziale distruttivo contro le cellule tumorali. Adesso saranno condotti ulteriori sperimentazioni cliniche.

Via|Cancer Research; Photo Credits|ThinkStock