Individuato il meccanismo di riproduzione del melanoma. La scoperta, opera di un team di ricercatori italiani dell’Istituto Gaslini di Genova, coordinati da Gabriella Pietra, è stata pubblicata sulla rivista specialistica Cancer Research. Il melanoma, fra i tumori della pelle, è senza dubbio quello più aggressivo e pericoloso.
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Acne e sole, binomio da tenere sotto controllo
Chi soffre di acne deve fare attenzione al sole, evitando di esporsi nelle ore più calde e proteggendo la pelle con prodotti specifici.
Autoabbronzanti e protezioni solari, consigli d’uso
Con il sopraggiungere dell’estate, arriva anche la voglia di tintarella. Ecco, allora qualche consiglio per scegliere la protezione solare più indicata per il nostro tipo di pelle e per il corretto uso dei prodotti autoabbronzanti. E’ bene chiarire che, per quanto il sole eserciti un’influenza positiva sulla salute, aiutando a prevenire anche diverse patologie infettive e degenerative, può favorire l’invecchiamento cutaneo e la formazione di macchie.
Inoltre, l’eccesso di melanina può contribuire alla formazione del melanoma. E’ buona regola, infatti, evitare di esporsi al sole tra le 12 e le 16, quando il sole è più intenso, anche se il cielo è nuvoloso. Inoltre, non bisogna trascurare la sensibilità individuale della cute, che dipende sostanzialmente, dal colorito della pelle.
Solari: quali scegliere?
Premesso che numerose sono le variabili che influenzano, anche pesantemente, l’irradiazione solare (latitudine, altitudine, stagione, ora del giorno, umidità dell’aria, etc.), possiamo indicativamente affermare che nei fototipi 1-11, in caso di esposizione solare, saranno indicati sempre e comunque prodotti a protezione molto alta (SPF50+), nel fototipo 111 verranno consigliati fattori di protezione alta all’inizio del periodo di esposizione (SPF 30) per poi passare, una volta ottenuto un certo grado di abbronzatura, a fattori di protezione media (SPF 20).
Nei fototipi più scuri, caratteristici di popolazioni latinoamericane, nordafricane, o (fototipo VI) negroidi, i prodotti solari, pur non indispensabili, possono comunque risultare utili, se non altro per limitare l’insorgenza di antiestetiche alterazioni della pigmentazione. Per ottimizzarne l’azione protettiva, i prodotti solari dovrebbero essere applicati sulla cute perfettamente pulita almeno 15-20 minuti prima dell’esposizione e riapplicati ogni 2-3 ore, tenendo sempre presente che sudorazione, sabbia, bagni di mare o piscina possono ridurne l’efficacia e la durata dell’effetto.
Abbronzantissima, tipo cutaneo e fototipo
Figlio della cultura popolare nordamericana, quella degli atletici cow-boys alla John Wayne importata in Europa nel secondo dopoguerra, il fenomeno dell’abbronzatura ad ogni costo è divenuto, negli ultimi tempi, fenomeno di massa. Per comprenderne l’entità, basti guardare le nostre superaffollate spiagge, con le loro distese di lettini allineati al sole e il numero crescente di centri per l’abbronzatura artificiale sorti ultimamente nella nostre città. In effetti, è innegabile che un po’ di tintarella doni alla nostra pelle un aspetto più gradevole, più sano: ci fa accettare, ci fa sentire meglio.
Questa sensazione di “benessere psicofisico” prodotta dalla luce solare non è peraltro riconducibile alla sola componente estetica: studi scientifici dimostrano infatti come le radiazioni ultraviolette siano in grado di stimolare la produzione endogena di neuromediatori capaci di migliorare il tono dell’umore, in particolare nei soggetti depressi. Quindi, sole “amico” della pelle? Beh, diciamo che si tratta di un’amicizia in chiaroscuro.