C’è una nuova possibilità di cura per il tumore del colon retto metastatico. Ne sono convinti gli esperti, oggi riuniti in un congresso presso l’Istituto Regina Elena, centro di eccellenza italiano in oncologia e all’avanguardia nella diagnosi e cura dei tumori del colon retto. L’annuncio è quello di un nuovo test scientifico, il POCHER 2 coordinato dallo stesso istituto oncologico, che mirerà a verificare la sostenibilità di una nuova terapia che si è già dimostrata efficace in un’altra ricerca scientifica: lo studio POCHER pubblicato nel 2010 sul British Journal of Cancer.
Il tumore del colon retto
Ogni anno in Italia vengono diagnosticati circa 40.000 tumori del colon retto, una neoplasia che manifesta recidiva nel 40% dei casi dopo l’asportazione chirurgica, anche a livello del fegato. Ciò che è ancora peggio è che il 25% dei pazienti presenta già metastasi epatiche al momento dell’intervento chirurgico. E’ il terzo tumore maligno per incidenza e mortalità. Tutto ciò perché si tratta di una forma di cancro piuttosto asintomatica o comunque con sintomi lievi e riconducibili ad altre patologie intestinali non gravi. Il 5% dei pazienti in fase iniziale presenta sangue occulto nelle feci. Per tale motivo a partire dai 50 anni è opportuno sottoporsi allo screening offerto dal SSN.
La nuova terapia per il tumore del colon retto
Nel 2010 lo studio POCHER realizzato presso l’Istituto Regina Elena è stato il primo al mondo ad aver testato un nuovo protocollo di cura per questa neoplasia aggressiva: tre farmaci chemioterapici sono stati abbinati al Cetuximab, un anticorpo monoclonale. I 2/3 dei pazienti così trattati (anche con la chirurgia) hanno risposto in modo positivo e la sopravvivenza a tre anni dalla diagnosi di metastasi al fegato (dunque per le recidive metastatiche) cura è aumentata significativamente. L’obiettivo del nuovo studio che coinvolgerà ben 12 centri oncologici italiani, è quello di confrontare direttamente il nuovo schema terapeutico con terapie classiche meno aggressive, oltre che di valutare un’insieme di fattori biologici dei pazienti in modo da comprendere chi potrebbe giovarne di più.
Foto: Thinkstock
Fonte: I. Regina Elena
Forse di tumore si può guarire.
La mia storia ha lo scopo di fornire anche una minima speranza a chi come me si è purtroppo imbattuto in questo tunnel; buio, lungo, infinito, apparentemente senza via di fuga….
In premessa, dico che bisogna stare sempre molto attenti e che non si può mai mettere la parole fine in questo tipo di malattia, ma si può avere la ragionevole possibilità di prendere una vera boccata d’aria; di poter dire che forse, dico forse, di tumore si può guarire….
Tralascio volutamente, le sensazioni, il dolore, l’ansia, il senso di vuoto e di solitudine che ho provato e riporto solo i dati tecnici, per fare in modo che altre persone che stanno vivendo la mia stessa situazione, possano confrontarle e, in caso, avere un minimo di speranza.
Mio padre, nato nel 1934, nel 2004, a maggio, scopre di avere un tumore al colon. Viene opertato, sempre a maggio… adenocarcinoma.. T3, N0, MX. si riprende subito, viene deciso che non ha bisogno di chemioterapia.
Maggio del 2005, tac di controllo, metastasi polmonare. Viene operato a settembre del 2005, rimozione totale della parte tumorale con resezione a margini liberi..viene evidenziato che è proprio una metastasi da cancro del colon. anche in questo caso si decide di non fare chemioterapia.
Maggio 2006, tac di controllo: nulla.
Maggio 2007, tac di controllo: nuova metastasi polmonare (vicinissimo alla prima metastasi asportata). viene operato a giugno e si ha anche in questo caso la rimozione della parte tumorale con resezione a margini liberi. in questo caso si decide di fare chemioterapia, schema folfox che comincia a settembre 2007 e finisce a marzo del 2008; fine della chemioterapia tac di controllo: nulla.
febbraio 2009, tac di controllo: nulla
febbraio 2010, tac di controllo: nulla
febbraio 2011, tac di controllo: nulla
ottobre 2012, tac di controllo: nulla.
sono passati più di 5 anni dall’ultima operazione e non viene evidenziato ad oggi nulla… ripeto, potrebbe sempre succedere di tutto, ma adesso posso avere la CONCRETA speranza, che FORSE da questa malattia si può guarire o comunque l’aspettativa di vita (mio padre, oltre il periodo stretto del post chemio non hai mai avuto nessun decadimento e nessun sintomo) può essere buona, anzi ottima.
spero, con questo mio breve racconto, di poter dare un briciolo di speranza a qualcuno che ne ha bisogno, così come al tempo ne ho avuto bisogno io.
PS: nel caso in cui qualche medico o qualche persona voglia avere riferimenti più precisi, sono a disposizione.
Grazie per la splendida testimonianza positiva
Davvero grazie