E’ affetto da un tumore raro, alla testa, il primo paziente che ha ricevuto cure presso il CNAO di Pavia, inaugurato nel Febbraio del 2010, ed ora ha nuove speranze. Il Cnao è un centro oncologico particolare, che vede l’utilizzo dell’adroterapia ovvero di raggi di ioni e protoni anziché quelli soliti della radioterapia. A darne notizia nel corso di un congresso il professor Roberto Orecchia Direttore scientifico dello stesso Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica. Ma di cosa si tratta?
Di una tecnica innovativa (già in uso in altre parti del mondo) che si avvale di un acceleratore nucleare in grado di trasformare ioni e protoni in adroni, un fascio di luce estremamente potente che permette di raggiungere in profondità (fino a 27-30 centimetri) le cellule cancerose e combattere così il cancro. Di fatto non è un’alternativa alla radioterapia o alla chemioterapia, ma solo una metodica in più per curare la malattia. Le caratteristiche essenziali sono la potenza (gli ioni di carbonio, da soli, a parità di energia rilasciata hanno una potenza tripla rispetto ai tradizionali raggi), e dunque la capacità di andare in profondità, ma soprattutto la sua precisione che non si discosta oltre i 2 millimetri dal punto prestabilito, aggredendo così il tumore e lasciando intatti i tessuti sani circostanti (limite della radioterapia che invece irradia necessariamente una parte più vasta).
L’adroterapia per questo motivo risulta indicata per tutte quelle forme di cancro radio-resistenti o collocate in aree particolari, (come il cervello) che non possono essere trattate chirurgicamente o con radiazioni: stiamo parlando di sarcomi, tumori pediatrici, cancro al polmone, tumore al pancreas, alle ghiandole salivari, al cervello, al midollo spinale, alla testa e della zona pelvica. E’ uno strumento valido anche per i tumori degli occhi, anzi a questo proposito va ricordata l’esistenza di un centro di adroterapia per i tumori oculari, già attivo dal punto di vista clinico a Catania, ovvero da tempo si curano lì dei pazienti.
E a Pavia? Dalla sua inaugurazione circa 18 mesi fa, si sta procedendo ancora a delle sperimentazioni di base e solo ad ottobre ha iniziato la terapia il primo paziente, che oggi l’ha anche conclusa, come dicevamo in apertura. Ora sarà la volta di un giovane con un tumore al cervello impossibile da trattare con la chirurgia ed altri 3 pazienti di un gruppo di 230 inseriti in un protocollo di sperimentazione autorizzato dal Ministero della Salute. E’ un passaggio fondamentale, prima di entrare a regime (presumibilmente nel 2013), con pazienti, casi speciali e particolari, che arriveranno dai centri oncologici di tutta Italia. A quel punto il Cnao potrà curare anche 3.000 pazienti l’anno, solo in regime ambulatoriale, senza ricovero. Al momento si è ancora in una fase di studio per stabilire protocolli terapeutici precisi in base al tipo di tumore. Occorre sottolineare le parole del professor Orecchia:
“L’adroterapia non è efficace per tutti i malati ma solo per alcuni tipi di tumore: ed è per questo che tutti i prossimi casi saranno selezioni secondo criteri clinici stabiliti dal Consiglio Superiore di Sanità e da un comitato scientifico ed etico. La struttura non vuole diventare un centro della speranza ma un centro specializzato, collegato con le radioterapie oncologiche regionali che invieranno casi particolari”.
Attualmente al Cnao lavorano 101 professionisti tra medici, ingegneri, fisici, informatici. L’unica possibilità di contattare il Cnao (che ricordiamo opera ancora in regime sperimentale) per avere informazioni più dettagliate sull’adroterapia, è rivolgersi alla mail del servizio medico.
Nel frattempo per approfondire leggi anche:
Adroterapia, come e perché distrugge i tumori
[Foto: INFN]