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Tumori alla testa e al collo: estrogeni possibile causa?

Un alto livello di estrogeni potrebbe incidere in maniera sostanziale nello sviluppo di cellule precancerose nel cavo orale Un suo controllo potrebbe abbassare la percentuale di casi di insorgenza di forme di tumore al collo ed alla testa.

A sostenerlo un gruppo di ricercatori del Fox Chase Cancer, i quali hanno scoperto il meccanismo ideale per abbattere il numero di pazienti affetti da questo tipo di patologie riducendo l’espressione di un particolare enzima, il CYP1B1.

Prima di andare avanti con la spiegazione dell’esperimento, pubblicato sulla rivista Cancer Prevention Research è bene capire cosa sono gli estrogeni e come funzionano. Essi sono un gruppo di ormoni sessuali tipici dell’organismo femminile. Presenti in minima quantità anche negli uomini grazie alle ghiandole surrenali, gli estrogeni sono prodotti principalmente dalle ovaie , in base agli stimoli di un ormone dell’ipofisi, l’LH. Si tratta di un gruppo di ormoni steroidei.

A seconda delle varie “età” della donna ed al suo stato di fertilità, essi si dividono in estradiolo, che viene elaborato durante il normale stato di fecondità, ed in estriolo, prodotto in gravidanza dalla placenta. In menopausa  a prevalere è l’estrione.

Lo studio è nato dalla necessità di capire perché i tumori della testa e del collo fossero in costante aumento nelle donne, soprattutto quelle che non presentavano assolutamente fattori di rischio. Questo tipo di patologie tumorali, statisticamente, rappresentano il sesto tipo più comune di cancro. Il ruolo degli estrogeni in questo caso è quello di veicolare le cellule tumorali nella cavità orale, favorendo in questo modo lo sviluppo e la diffusione del cancro.

I ricercatori hanno scoperto che ciò accade perché gli estrogeni favoriscono la sopravvivenza cellulare delle cellule cancerose contribuendo al loro sviluppo, attivando ll’enzima CYP1B1 sopracitato, in grado di aiutare le cellule del tumore a circolare nel nostro organismo ed a riprodursi.

Nel corso della sperimentazione in laboratorio gli scienziati sono riusciti a ridurre l’espressione di tale enzima in alcune cellule  ed hanno visto che con livelli più bassi di quest’ultimo la capacità di movimento e riproduzione delle cellule malate diminuisce.

La dott.ssa Ekaterina Shatalova, del team di ricercatori spiega:

In futuro potremmo trovare un modo di ridurre l’espressione dell’enzima CYP1B1 e vedere se siamo in grado di prevenire il cancro orale in fase precancerosa.

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Fonte: Agi Salute