Il calcio è forse stato lo sport e (intrattenimento) che più ha fatto sentire la sua mancanza nel corso del periodo d’isolamento sociale obbligatorio. E’ in questo momento in cui anche questa attività sta vivendo una ripresa che bisogna fare una considerazione: con il suo ricominciare aumenterà anche il numero degli infortuni.
Crescita degli infortuni dopo ripresa allenamenti
Una statistica che è fortemente legata allo stop forzato sia per i professionisti che per i semplici amatori: una pausa che ha avuto senza dubbio impatti negativi sulle condizioni psicofisiche dei giocatori che non si sono potuti allenare sul campo. A dare una idea di quello che potrebbe accadere anche nel nostro paese è una indagine della WPA – World Players’ Association pubblicata su Reuters, secondo la quale il rischio di infortuni è passato dallo 0,27% allo 0,88% nelle prime giornate della Bundesliga tedesca. Non solo: secondo una ricerca pubblicata sulla BBC, giocare numerose partire nell’arco di un mese aumenterebbe del 25% il pericolo d’infortuni.
Un quadro che non si può definire idilliaco. Come riuscire quindi a combattere questo problema alla base, evitando che gli infortuni possano salire mettendo in difficoltà i giocatori? Molti esperti suggeriscono di seguire un protocollo di recupero per riossigenare e rivascolarizzare la muscolatura, prediligere un tipo di allenamento “eccentrico” e ricorrere al cryostretching e nel momento del bisogno affidarsi alla Theal Therapy. laserterapia volta ad aiutare la riduzione dei tempi di recupero.
Cosa far per recuperare a livello fisico
Gli infortuni più comuni nel calcio riguardano senza dubbio gli arti inferiori, spesso soggetti a lesioni traumatiche: torsione del ginocchio. traumi alle gambe e sforzi muscolari eccessivi. Agire in modo da prevenire o dimezzare i tempi di recupero diventa importante, a prescindere dal livello del calcio giocato. Spiega il dott. Paolo Tenconi, medico/preparatore atletico professionista e allenatore Uefa B:
La ripresa dell’attività calcistica dopo mesi di prolungato stop dovuto all’emergenza sanitaria è strettamente correlata all’ aumento del rischio di infortuni. A differenza della classica pausa estiva annuale, infatti, in questo periodo i giocatori sono andati incontro a una diminuzione sensibile del volume massimo di ossigeno consumabile nel tempo, proprio a causa dell’inattività forzata. A causa del Covid gli allenamenti sono stati ridotti all’osso e si è andati incontro a una riduzione della potenza aerobica, della forza muscolare e una modifica della composizione corporea.
Tutto questo ha portato delle conseguenze sulla preparazione fisica dei giocatori che per evitare gravi infortuni dovrebbero seguire un protocollo di recupero per riossigenare e rivascolarizzare la muscolatura, lavorando con esercizi mirati su adduttori, polpacci, quadricipiti femorali e flessori.