Fino a poco tempo fa si pensava che il cosiddetto tessuto adiposo bruno, una sorta di contenitore di cellule staminali atte a bruciare i grassi, fosse presente soltanto nell’organismo dei bambini. La funzione del tessuto adiposo è triplice: serve per foderare i muscoli e i nervi e a riempire gli interstizi del midollo osseo; non disperde il calore generato dal corpo grazie al grasso; ed ha una funzione di riserva per i lipidi.
Esso si suddivide in due categorie, il tessuto adiposo bruno (detto anche tessuto buono) e quello bianco (cattivo), a seconda della funzione, cioè se riduce o aumenta i grassi. Finora gli scienziati credevano che il tessuto adiposo bruno fosse presente soltanto nei neonati, li aiutasse a crescere, e man mano che diventavano grandi cominciava a ridursi, fino più o meno all’adolescenza, quando spariva del tutto. Una ricerca dell’Università delle Marche coordinata dal gruppo di Saverio Cinti, ha scoperto che una parte di questo tessuto “buono” è presente, seppur in misura inferiore, anche negli adulti, ed in particolare alla base del collo.
Questa scoperta, pubblicata sulla rivista della Federazione delle società americane di biologia sperimentale, Faseb Journal, è un grande passo avanti per la ricerca sulle staminali perché ha in sè diverse conseguenze. In primis, la funzione principale di queste cellule che, se trattate nella maniera giusta, possono contribuire a risolvere molti problemi dell’obesità. Sempre considerando ferme le norme che ben conosciamo di una corretta alimentazione e dell’attività fisica, ora sarà possibile coltivare in laboratorio le cellule staminali anche di persone adulte, in maniera da impiantarle nel paziente con gravi problemi di peso e contribuire ad eliminare la “pancetta”, la cui responsabile è il tessuto adiposo bianco. Ma non solo. Con le staminali sarà possibile anche curare il diabete.
Secondo Cinti, la presenza di queste cellule potrebbe favorire il dimagrimento alle basse temperature:
il freddo stimola il grasso bruno ed è sufficiente mantenere la temperatura a 18 gradi per aumentarne la funzionalità.
Senza poi contare che scoprire le staminali anche nel corpo umano adulto può aiutare tantissimo gli scienziati che a questo punto possono avanzare più speditamente nella ricerca di altre patologie finora difficilmente curabili.