La ricerca medica è molto attiva sul fronte dell’epatite c e sapere che in uno studio di fase III sia stato possibile eradicare il virus con l’utilizzo di faldaprevir apre un ventaglio incredibile di opportunità davanti ai pazienti colpiti da questa patologia.
I risultati di questa ricerca sono stati presentati presso il CROI 2014, contestualmente alle possibili interazioni di faldaprevir con altri medicinali utilizzati per l’epatite C e con gli antiretrovirali comunemente usati contro l’HIV. Questo iter di successo ha portato la FDA ad iniziare con i passaggi necessari per elargire l’approvazione dell’utilizzo di questo farmaco nel trattamento delle epatiti C croniche. In particolare questo studio, va sottolineato, è stato condotto su un campione di persone affette sia da epatite C che da HIV in modo tale da verificare immediatamente reazioni e correlazioni importanti. Può capitare che alcune persone siano state infettate da entrambe le patologie e nel loro caso la situazione complessiva è sicuramente più delicata e necessitante di farmaci che riescano a curare almeno una delle malattie senza compromettere le condizioni di salute gli approcci terapeutici già esistente per l’altra. Commentano i ricercatori:
I risultati di definitiva eradicazione del virus, SVR12, ottenuti sono incoraggianti, soprattutto considerata l’inclusione di pazienti con cirrosi. Il dossier con i risultati del nostro programma di studi clinici, incluso lo studio sui pazienti co-infetti HCV/HIV, è stato inoltrato all’FDA per la richiesta di registrazione di faldaprevir.
Le percentuali di eradicazione del virus, superiori al 70% in tutti i casi presi in considerazione a prescindere dal sottotipo fanno ben sperare, soprattutto perché nessuna interazione tra il faldaprevir e la terapia anti HIV si è rivelata negativa. La risposta da parte della FDA sull’utilizzo del farmaco è prevista per la fine del 2014. Il traguardo di una buona terapia contro l’epatite C sembra essere più vicina di ciò che si pensa.
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