Gli acidi grassi omega 3 sono un toccasana per il nostro corpo, ma nella forma degli integratori, almeno per ciò che concerne gli uomini, potrebbero essere fautori di qualche problema alla prostata.
Secondo uno studio pubblicato sulla rivista di settore Journal of the National Cancer Institute e condotto da una squadra di ricercatori del Fred Hutchinson Cancer Research Center di Seattle gli omega 3 potrebbero essere correlati allo sviluppo di cancro alla prostata.
I dati raccolti dal dott. Alan Kristal e dalla sua squadra indicherebbero che la percentuale di possibilità di manifestazione cancerosa nel suddetto organo vedrebbe addirittura un incremento del 71%. Questo però contrasta in maniera evidente con un’altra ricerca, sempre sul tema, che mostra che se il tumore alla prostata è già presente nel corso, l’assimilo di omega 3 favorisce le possibilità di sopravvivenza. In questo caso quindi, a quanto pare, entrerebbe in gioco la forma nel quale gli omega 3 arrivano all’interno del nostro organismo. I benefici infatti sembrerebbero maggiori quando questi acidi grassi vengono assorbiti attraverso la normale alimentazione piuttosto che attraverso gli integratori messi in commercio. Un fattore questo già affrontato da altri studi del settore e risoltosi a favore dell’assunzione di tipo naturale.
La ricerca si è basata su un campione di più di duemila uomini ed anche se non è stato scoperto il meccanismo alla base di questo aumento di sviluppo tumorale, secondo gli scienziati pensano che gli omega 3 presenti negli integratori a base di omega 3 potrebbero limitare in qualche modo il lavoro del sistema immunitario o danneggiare il DNA. Le quantità “pericolose”? Basterebbe ingerire un integratore al giorno. Ovviamente sarà necessario eseguire degli studi in maniera più approfondita, soprattutto tenendo conto di quanto gli acidi grassi omega 3 siano importanti per altri ambiti della nostra salute, tra i quali non dobbiamo dimenticare il cuore e il cervello.
Fonte | JNCI
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