Da tempo si studia l’efficacia del farmaco antidiabete metformina come antitumorale. E se in passato era stato possibile verificare prognosi migliori o una sorta di protezione nei confronti del cancro, i ricercatori italiani dell’Università di Genova e di Milano hanno verificato come la stessa abbia le potenzialità giuste per approcciare anche i tumori più aggressivi.
La metformina è un medicinale in grado di abbassare la glicemia utilizzato comunemente nel trattamento del diabete di tipo due e che negli ultimi anni ha attirato l’attenzione per le sue proprietà antitumorali. Questa sua capacità è stata confermata anche attraverso degli studi condotti in vitro e in vivo. Ma il suo meccanismo di azione era rimasto pressoché sconosciuto, in particolare per ciò che concerneva la sua indubbia capacità di selezionare le cellule tumorali senza attaccare quelle sane. Ed è proprio qui che entrano in gioco gli scienziati italiani con la loro ricerca pubblicata sulla rivista di settore Oncotarget.
Utilizzando delle colture di cellule staminali di glioblastoma, uno dei tumori cerebrali più aggressivi e colture di cellule sane derivanti da cordone ombelicale gli studiosi hanno verificato che la metformina non attacca queste ultime grazie all’inibizione della proteina CLIC1, presente sulla membrana delle cellule staminali tumorali in modo attivo. Essa è presente anche nelle cellule sane ma inattiva e all’interno del citoplasma e quindi inaccessibile al farmaco.
Lo studio ha aiutato gli scienziati a capire che sebbene in ricerche pregresse sembravano essere necessarie dosi elevate di metformina per poter contare su un forte imput antitumorale, in realtà basta sollecitare attivamente il canale ionico delle cellule, rendendo le stesse più sensibili anche a dosi minori di farmaco. Commentano i ricercatori Michele Mazzanti e Tullio Florio:
La ricerca sulle proprietà antitumorali della metformina deve naturalmente continuare e trials clinici sono attualmente in corso, ma siamo convinti che la scoperta del meccanismo molecolare che sta alla base della selettività antiproliferativa della metformina possa rappresentare un supporto allo sviluppo e al possibile utilizzo, in futuro, di questa molecola per la terapia dei tumori.
Non solo diabete quindi, con conseguente abbassamento dei liveli di glucosio nel mirino della sostanza, ma anche il cancro.
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