Lo stress può essere tenuto a bada dal consumo di pistacchi. Grazie ai suoi nutrienti questa particolare frutta secca è in grado di contrastare la risposta cardiovascolare che questa condizione di disagio apporta alle persone.
Nello specifico combatte la costrizione vascolare che, tra l’altro, appare più evidente e con maggiori pericoli nelle persone che soffrono di diabete di tipo 2. Ce lo suggerisce uno studio condotto dagli scienziati della Penn State University, coordinati dalla prof.ssa Sheila G. West. Per verificare gli effetti dei pistacchi contro lo stress, i ricercatori hanno preso un campione di persone affette da diabete compensato e da buone condizioni di salute. Per due settimane i volontari sono stati invitati a seguire una tipica dieta americana “contenente il 36% di grassi e il 12% di grassi saturi”. Dopo questo periodo sono stati suddivisi in due gruppi distinti casualmente e sottoposti a due diete sperimentali: entrambe puntavano al benessere cardiaco ma in una di queste erano contenute anche due dosi di pistacchio giornaliere. In totale circa 150 pistacchi, di cui una metà salata e l’altra senza sale.
I risultati registrati dagli scienziati, pubblicati sulla rivista di settore Journal of American Heart Association hanno mostrato che sottoposti a dello stress controllato, i pazienti che avevano consumato i pistacchi nella loro dieta, erano meno colpiti dall’evento e avevano dei migliori valori pressori. Commenta la coordinatrice dello studio:
Negli adulti con diabete, due porzioni di pistacchi al giorno riducono la costrizione vascolare causata dallo stress e migliorano il controllo neurale del cuore. Anche se la frutta secca è ricca di grassi, contiene grassi buoni, fibre, potassio e antiossidanti. Dato l’elevato rischio di malattie cardiache nelle persone con diabete, in questa popolazione la frutta secca è una componente importante di una dieta sana per il cuore. Dopo la dieta pistacchio, i vasi sanguigni sono rimasti più rilassati e aperti durante le prove di stress.
Tra le altre cose, gli scienziati hanno anche notato un miglioramento nella variabilità della frequenza cardiaca, ovvero il modo nel quale il sistema nervoso controlla la funzione del cuore. Forse è il caso di aggiungerne qualcuno alla nostra dieta, che dite?
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