L’Italia molto probabilmente verrà colpita in autunno dalla seconda ondata di Coronavirus, e a partecipare attivamente alla trasmissione saranno i giovani, che potrebbero diventare i principali vettori a causa della scarsa attenzione al contagio che ne caratterizza la maggior parte. E’ questo che accadrà secondo Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute e professore ordinario di Igiene generale e applicata all’Università Cattolica.
Non si deve abbassare la guardia davanti al virus
L’esperto ha presentato il rapporto Osservasalute nel quale, ovviamente, si è parlato del coronavirus e di quello che potrà accadere nel prossimo futuro. Non dobbiamo dimenticare che la pandemia di coronavirus è ancora in atto e non si può abbassare la guardia. Secondo Walter Ricciardi è proprio per la natura stessa dell’agente patogeno che è necessario aspettarsi un suo ritorno nel momento in cui le temperature inizieranno a scendere:
Tutti i virus respiratori ritornano in autunno da quando esiste l’uomo, ogni anno c’è una stagione in cui a causa del freddo e della capacità del virus di riprodursi grazie ad alcune condizioni, queste infezioni ritornano. Se lo farà anche questo coronavirus? Lo conosciamo poco, ma siamo convinti di sì.
E la diffusione potrebbe essere traghettata proprio dalla mancanza di misure di sicurezza da parte dei ragazzi che potrebbero trasmetterlo a nonni e genitori, causando nuova pressione sul sistema sanitario.
Continuare con le misure di prevenzione
E’ importante, spiega Walter Ricciardi, comprendere che l’Italia non è fuori pericolo, anche se sembra che le infezioni da coronavirus per il momento siano più paucisintomatiche e asintomatiche. Non bisogna essere spaventati ma nemmeno incoscienti: questo significa rispettare le norme di distanziamento sociale e igieniche. Spiega il luminare:
La stragrande maggioranza dei contagi avviene attraverso le mani, quindi lavarle è un’abitudine che può controllare circa il 60% dei contagi, sembra strano perché si bada molto di più alla mascherina. Il distanziamento fisico e il lavaggio delle mani da soli possono evitare quasi il 100% dei contagi.
Nel caso in cui non fosse possibile mantenere le distanze, soprattutto negli ambienti chiusi, si deve indossare la mascherina, precisa. Comportamenti di prevenzione che dovranno essere condotti fino a che non sarà pronto un vaccino. E’ importante capire, ha concluso, che “tecnicamente una pandemia si definisce terminata da 40 giorni consecutivi a zero casi nel mondo“.
Un obiettivo ancora molto lontano da raggiungere. Bisogna fare attenzione, soprattutto se non si vuole rimanere vittime di un altro lockdown come sta accadendo in questo momento in Germania, dove una disattenzione importante nel più grande mattatoio del territorio ha portato ad un focolaio di casi davvero troppo imponente.