L’epidemia di ebola che sta mettendo a ferro e fuoco l’Africa ha portato il crescere della paura anche in occidente dove protocolli di sicurezza sono stati messi in atto per evitare qualsiasi contagio. Nel caso in cui si può essere venuti a contatto con situazioni incerte, quali sintomi non sono da trascurare?
L’ebola è un virus per il quale non esiste una cura e nessun vaccino è attualmente efficace. E’ per questo che la prevenzione deve passare attraverso un monitoraggio attento di un’eventuale sintomatologia. I sintomi da non trascurare sono il mal di testa, la debolezza, accompagnati da dolori addominali, eruzioni cutanee e emorragie interne. Soprattutto se accompagnati da febbre più alta di 38,5 °C. Questo tipo di quadro non deve essere ignorato soprattutto se si è provenienti da zone a rischio o se si è a contatto con persone provenienti dalle stesse.
Non bisogna infatti dimenticare che l’incubazione del virus ebola va dai 2 ai 21 giorni. E che sebbene durante questo periodo la persona non è contagiosa, nel momento della presentazione dei sintomi il quadro cambia notevolmente. Sia per il malato sia per le eventuali persone che lo stesso può aver contagiato. Una diagnosi certa inizialmente è sempre un po’ di difficile se non viene eseguita l’apposita analisi del sangue. Tolte le eruzioni cutanee e le emorragie interne che solitamente sopravvengono quando il quadro vitale è già compromesso, gli altri sono essenzialmente sintomi che possono essere travisati se non valutati nell’interezza di un quadro ben specifico.
Ecco quindi perchè è molto importante, se si è stati in una zona a rischio o si è venuti a contatto con persone provenienti dalle stesse, fare attenzione ai sintomi che la persona può mostrare e far si che la stessa venga posta sotto controllo immediatamente. La quarantena ed un intervento celere possono salvare la vita dell’eventuale contagiato e di molte altre persone.
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