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Gonorrea: nuovo ceppo più pericoloso dell’Aids?

Il nuovo ceppo di gonorrea resistente agli antibiotici e conosciuto sotto la sigla HO41 potrebbe essere potenzialmente più pericoloso dell’Aids.  Si tratta di un superbatterio per il quale al momento non esiste nessuna terapia funzionante.

Le malattie sessualmente trasmissibili rappresentando da molto tempo un problema rilevante per la salute. E se l’Hiv, pur essendo privo di una cura efficace, può attualmente essere tenuto sotto controllo da farmaci antiretrovirali, questo particolare bacillo di gonorrea rischia di divenire la nuova minaccia mondiale per la salute. Il batterio in questione è stato scoperto due anni fa in una giovane di 31 anni. E’ la sua antibiotico resistenza a renderlo così pericoloso.

La gonorrea “classica”, conosciuta anche sotto il nome di scolo, blenorrea e blenorragia, è una malattia presente dal secoli nella società. Il ceppo HO41, a causa della sua virulenza inarrestabile, secondo gli esperti avrebbe le potenzialità per portare persone dalle scarse difese immunitarie alla morte nel giro di pochi giorni per setticemia o shock settico. La sua aggressività e l’incapacità del corpo umano di combattere l’infezione senza il supporto di medicinali adeguati, potrebbe portare ad una sua rapida diffusione nella popolazione, facilitato purtroppo dalla brutta abitudine della stessa di non proteggersi adeguatamente durante i rapporti sessuali.

La gonorrea è solitamente difficile da rilevare a causa di una sua forte asintomaticità misurabile nel 50% dei casi nelle donne e nel 5% degli uomini. Se non curata adeguatamente può apportare diverse conseguenze all’organismo: non solo dolore e bruciore delle parti intime talvolta correlati da infertilità, ma anche problemi a carico del cuore e infezioni potenzialmente letali. Fino a che non si avrà la possibilità di trovare una cura per questo nuovo ceppo, l’unica arma di contrasto, la più forte, rimane quella della prevenzione. Proteggetevi quindi durante i rapporti sessuali: utilizzate il preservativo, soprattutto in condizioni di rischio. Avere rapporti protetti, non dimenticatelo mai, è l’unico modo per combattere la diffusione delle malattie sessualmente trasmissibili.

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