Tra le conseguenze della pandemia di coronavirus a livello medico che potranno creare danno sul lungo termine vi è senza dubbio il calo delle vaccinazioni per herpes zoster, soprattutto tra gli anziani. Un rallentamento nella copertura che potrebbe causare problematiche importanti a una delle fasce più fragili della popolazione.
Calo vaccinazioni preoccupante in anziani
Questo portare in secondo piano la vaccinazione per l’herpes zoster nei soggetti a rischio causata dal covid-19, non rende più facile tutelare la salute degli anziani in particolare e della popolazione è più in generale. Come ha spiegato ad Adnkronos il direttore UOC vaccinazioni internazionali del ASL Roma 1 Roberto Ieraci, si tratta di un fattore da non sottovalutare e ricordando che prossimo aprile verrà distribuito un vaccino molto efficace e sicuro messo a punto proprio per dare vita ad una campagna di prevenzione mirata.
Rispetto al passato ora le vaccinazioni vengono fornite alle persone lungo tutto l’arco della loro vita a seconda del virus preso in considerazione: una volta i vaccini venivano inoculati solo in età infantile e adolescenziale: ora grazie al progresso e al maggior numero di malattie trattate, anche adulti ed anziani possono contare su una copertura immunitaria più ampia, che consente loro di vivere più a lungo e in salute. La pandemia di coronavirus ha portato a un calo della vaccinazione, per ciò che concerne l’herpes zoster, di tutte quelle fasce di età comprese tra i 6 e i 60 anni, causando potenzialmente una recrudescenza delle infezioni.
Trovare spazi e risorse per una campagna vaccinale
Non vi è solo minore attenzione da parte delle persone nei confronti della vaccinazione contro l’herpes zoster in questo momento, ma vi è anche una problematica mancanza di spazi e di risorse per eseguire le vaccinazioni. In questo caso a farsi importante è il ruolo dei medici di famiglia: sono loro che potrebbero invertire la tendenza informando i propri assistiti.
L’emergenza ancora attiva relativa al covid-19 costringe a pianificare, come ricordano gli esperti, un piano vaccinale per l’herpes zoster nella seconda metà di quest’anno, momento nel quale si presuppone che la campagna vaccinale contro il coronavirus sia giunta ad un ottimo livello di copertura. Come raccontato dal direttore del servizio Igiene e Sanità pubblica dell’Ulss Dolomiti Sandro Cinquetti, sempre al AdnKronos:
Oggi c’è un effetto positivo, se vogliamo vederlo anche in una tragedia come quella della pandemia, ovvero che si parla moltissimo di vaccini. Una volta passata la bufera sono convinto che ci sarà un aumento delle immunizzazioni anche per l’herpes zoster. Questo perchési è capito che le malattie infettive non vanno sottovalutate, sono un rischio per la popolazione e la grande alfabetizzazione vaccinale messa in campo in questo anno aiuterà anche a combattere le altre patologie.