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Norovirus, perché fare attenzione

Il norovirus è tornato prepotentemente nelle cronache nostrane per via di nove persone ricoverate al pronto soccorso dell’ospedale di Bressanone dopo un’escursione.

Conosciamo meglio il norovirus

L’emergenza si è risolta molto velocemente e i pazienti sono stati velocemente dimessi dopo la diagnosi per proseguire la convalescenza in casa. L’azienda sanitaria dell’alto Adige ha sottolineato che la condizione clinica dei pazienti non era preoccupante e che sono state prese tutte le misure necessarie per limitare la diffusione del virus.

Il norovirus, lo ricordiamo, è un virus molto contagioso capace di causare una gastroenterite acuta. Questa è solitamente gestita abbastanza bene dalle persone sane, mentre può avere conseguenze importanti nelle persone immunodepresse, anziane e nei bambini.

I sintomi, come è possibile immaginare, sono prevalentemente a carico di stomaco e intestino. Quando si è colpiti da norovirus la sintomatologia comprende vomito, nausea, diarrea, mal di stomaco e dolori addominali. Il tutto può essere accompagnato da dolori diffusi, cefalea e febbre. Questi sintomi possono durare dalle 24 alle 72 ore.

Il rischio più grande di contrarre questo agente patogeno è quello di rimanere vittime della disidratazione. Per tale ragione è consigliato verificare, soprattutto nelle categorie più a rischio, la presenza di giramenti di testa, secchezza della bocca ed eventuale diminuzione della quantità di pipì secreta.

Attenzione però al contagio

Una delle criticità più diffuse legate a questo virus è la sua capacità di contagio. Non solo è possibile ammalarsi più di una volta in tal senso, ma basta il contatto con cibi e materiale infetto per poter sviluppare questa tipologia di gastroenterite.

Basta anche trovarsi nelle vicinanze o prenderci cura di una persona affetta da norovirus. Non di rado, infatti, le prime a infettarsi sono le madri che si prendono cura dei bambini ammalati, ma basta anche un accidentale contatto con del materiale contaminato.

Le cure del caso essenzialmente riguardano potenziali sostegni per l’organismo mentre combatte la gastroenterite. Non è possibile infatti utilizzare un antibiotico, utile solamente in caso di contaminazione batterica. Generalmente si tenta di combattere al meglio la disidratazione bevendo acqua, integratori sportivi, succo di frutta.

Per evitare il contagio è necessario lavarsi bene le mani dopo essere andati in bagno e lavare adeguatamente cibi e suppellettili, soprattutto se ci si trova una condizione potenzialmente pericolosa.

Nel caso degli escursionisti sicuramente l’approccio alla natura non devi avere aiutato. La loro storia ci insegna che è importante fare attenzione a ciò che utilizziamo e all’igiene quando ci troviamo all’aperto privi di specifici servizi.